**Windows 11: L’ADOZIONE E LE VALUTAZIONI SBAGLIATE**
A distanza di poco più di un anno dalla fine del supporto di Windows 10, il numero di utenti di Windows 11 stenta a crescere, soprattutto in ambito aziendale. A ottobre 2023, gli utenti attivi di Windows 11 erano 400 milioni. Si tratta di un valore che disattende le previsioni di Microsoft, che si attendeva una migliore risposta da parte dell’utenza. L’azienda di Redmond ha quindi avviato una “campagna di sensibilizzazione” per spiegare che valutazioni sbagliate e preconcetti stanno seriamente rallentando l’adozione del più recente sistema operativo.
**MICROSOFT: VALUTAZIONI SBAGLIATE E PRECONCETTI SU WINDOWS 11**
Secondo i portavoce dell’azienda di Redmond, Windows 11 non sarebbe molto diverso dal predecessore Windows 10. Per chi proviene da Windows 10, Microsoft presenta Windows 11 come una sorta di aggiornamento delle funzionalità, un feature update.
**MITO 1: PER DISTRIBUIRE WINDOWS 11 È NECESSARIO ADOTTARE COMPLETAMENTE IL MODELLO cloud NATIVE**
I professionisti IT, riconosce Microsoft, svolgono un ruolo cruciale nel gestire il cambiamento e mitigare i rischi legati alla migrazione da una versione di Windows all’altra. E fa presente che, sebbene l’obiettivo dell’azienda sia quello di spostare la gestione dell’infrastruttura sul cloud, Windows 11 non è sinonimo di piattaforma cloud native. Per la gestione dei flussi di lavoro aziendali, è possibile ricorrere alle soluzioni abitualmente utilizzate.
**MITO 2: UN CAMBIO DI NOME IMPLICA CAMBIAMENTI RADICALI**
Microsoft sostiene che a differenza dei passaggi da Windows XP a Windows 7 e da Windows 7 a Windows 10, la migrazione da Windows 10 a Windows 11 è studiata come un aggiornamento delle funzionalità applicato proprio su Windows 10. Le realtà aziendali che sono abituate a gestire aggiornamenti delle funzionalità su base regolare, non noteranno differenze con l’applicazione di Windows 11 sui sistemi Windows 10.
**MITO 3: LA COMPATIBILITÀ DELLE APPLICAZIONI RAPPRESENTA UN RISCHIO CON WINDOWS 11**
Anche qui, Microsoft prosegue con lo stesso leitmotiv. Per i clienti consumer, Windows 11 è presentato come un sistema operativo ricco di nuove funzionalità ma nel caso di professionisti e aziende la società guidata da Satya Nadella ci va molto più cauta e parla di una soluzione in grado di correggere le limitazione del predecessore.
**MITO 4: I CAMBIAMENTI NELL’ESPERIENZA DI WINDOWS 11 INFLUENZANO NEGATIVAMENTE LA PRODUTTIVITÀ AZIENDALE**
Windows 11 ha introdotto cambiamenti significativi nell’interfaccia utente, modificando l’esperienza visiva e l’interazione con il menu Start, con la barra delle applicazioni, con Esplora file e con shell in generale. Per Microsoft, l’approccio scelto migliorerebbe la produttività degli utenti, supportando dispositivi con risoluzioni Video diverse e facilitando il lavoro su più schermi.
**MITO 5: CONFIGURAZIONI DIVERSE DEI DISPOSITIVI AUMENTANO I COSTI DI GESTIONE**
Gli utenti con differenti ruoli e necessità richiedono configurazioni diverse. Dhaliwal sfrutta il suo “elogio di Windows 11” per sollecitare le aziende a passare alla piattaforma Intune per ridurre la complessità di gestione dei sistemi.
**WINDOWS 11 CONTINUA A NON SUPPORTARE PC PERFORMANTI**
A valle di tutto questo, però, non è possibile non ricordare come Windows 11 continui a restringere il supporto ai soli sistemi basati su processori Intel Kaby Lake e seguenti, chip AMD Ryzen 2000 e successivi. È vero che ancora oggi è possibile installare Windows 11 su sistemi non compatibili ricorrendo a una serie di semplici espedienti, tuttavia, è inspiegabile come un ampio ventaglio di sistemi datati non possano essere utilizzati.
**WINDOWS 11 DEVE METTERE UN PUNTO FERMO PER PROFESSIONISTI E AZIENDE**
Con Intune si possono gestire a 360 gradi i dispositivi utilizzati in azienda e tutte le loro impostazioni. Tuttavia, esistono limitazioni che non aiutano a far crescere la fetta di utenti che oggi si servono di Windows 11.
Queste sono le principali considerazioni da tenere presente nell’analisi dell’adozione di Windows 11 e delle eventuali valutazioni sbagliate che ne ostacolano l’adozione. Individuare e superare i preconcetti può essere determinante per un passaggio ottimale a questo sistema operativo.