**Vodafone HA RIFIUTATO LA NUOVA PROPOSTA DI FUSIONE DA Iliad**
Vodafone ha rifiutato la nuova proposta di fusione delle attività italiane presentata dal Gruppo Iliad. È quanto comunica Iliad in una nota. L’offerta era stata presentata lo scorso 18 dicembre e prevedeva la costituzione di una newco paritaria.
“Il Gruppo iliad ritiene che l’offerta presentata fosse la migliore business combination possibile a vantaggio del mercato e del settore delle telecomunicazioni italiani – spiega la telco nella nota-. Iliad Italia proseguirà quindi la propria strategia stand-alone basandosi sul suo eccellente track record”. La società ricorda di vantare oltre 10,5 milioni di utenti mobile e di aver chiuso il 2023 con oltre un miliardo di ricavi e flusso di cassa operativo a livelli di pareggio.
**COSA PREVEDEVA L’OFFERTA**
Vodafone avrebbe ottenuto 6,6 miliardi in cash e un finanziamento soci per 2 miliardi di euro, per un enterprise value pari a 10,45 miliardi. iliad avrebbe ottenuto 400 milioni in cash e un finanziamento soci per 2 miliardi per un enterprise value pari a 4,25 miliardi. Vodafone aveva già rifiutato una prima offerta a febbraio 2022 quando erano stati messi sul piatto 11,5 miliardi da parte di Iliad e del fondo Apax Partners per rilevare il 100% delle attività italiane.
“Notizia negativa per il mercato italiano che sperava in una combinazione tra i due operatori in grado di massimizzare i benefici del consolidamento – commentano gli analisti di Intermonte –. Leggiamo negativamente anche l’intenzione dichiarata da Iliad di voler continuare con una strategia standalone per guadagnare con determinazione market share, mossa che potrebbe comportare ulteriore pressione sui prezzi”.
**LIAISON VODAFONE-Fastweb? ILIAD VIRERÀ SU TIM?**
Da settimane rimbalzano i rumors su un avvicinamento fra Vodafone e Fastweb. “Nel caso in cui Vodafone dovesse ora privilegiare una combinazione con Fastweb (ci aspettiamo qualche aggiornamento il 5 febbraio con i risultati 3Q23/24 di Vodafone) – commentano sempre gli analisti di Intermonte – non escludiamo che Iliad possa spostare le sue mire su Tim Consumer, scenario che aumenterebbe l’appeal speculativo sul Gruppo. Tuttavia, Tim Consumer è oggi un asset ancora in fase di turnaround per cui non escludiamo che Iliad possa guardare ad una joint venture piuttosto che ad un’acquisizione, almeno in una fase iniziale”. Secondo gli analisti l’alternativa per Iliad sarebbe scendere a trattative con Vivendi per rilevare lo stake del 23.75% e studiare un’operazione di più ampia portata per il riassetto di Tim Gruppo. “Quest’ultima operazione ci sembra oggi più complicata perché qualsiasi riassetto post cessione di NetCo dovrà, in ogni caso, assicurare un presidio pubblico degli altri asset strategici rimasti, come Tim Entreprise (datacenter e Telsy) e Tim Sparkle”.
In conclusione, la situazione delle fusioni e degli accordi nel settore delle telecomunicazioni in Italia rimane incerta e soggetta a continue evoluzioni. Resta da vedere quale sarà la mossa successiva di Iliad e se Vodafone potrebbe cambiare idea su una possibile fusione con il Gruppo Iliad. Resta il fatto che le decisioni prese avranno un impatto significativo sull’industria delle telecomunicazioni italiana e sul mercato nel suo complesso.