OPENAI: SISTEMA DI Messaggistica INTERNO VIOLATO DA HACKER
Secondo quanto rivelato dal New York Times, nei primi mesi del 2023 il sistema di messaggistica interno di OpenAI è stato violato da alcuni hacker. Durante l’operazione, a quanto pare, i cybercriminali avrebbero messo le mani su alcune informazioni dettagliate per quanto riguarda i piani futuri dell’azienda.
Il tutto sembra essere avvenuto attraverso l’accesso a un forum privato, dove i dipendenti di OpenAI discutevano riguardo il lavoro della compagnia. Pur non accedendo in modo diretto a materiale sensibile, gli hacker hanno dunque potuto, per un periodo non meglio precisato, tenere sotto controllo le tante discussioni.
In seguito a un’indagine interna è stato stabilito che l’hacking era riconducibile a un singolo utente, non legato a gruppi di hacker particolari. In virtù di ciò, OpenAI non ha sporto denuncia e non ha coinvolto l’FBI per ulteriori indagini.
IL SISTEMA MESSAGGISTICA INTERNO VIOLATO, LA Sicurezza DEI DATI E LA SPACCATURA INTERNA DI OPENAI
Il comportamento di OpenAI, che ha preferito sorvolare su quanto accaduto, non è piaciuto a tutti i dipendenti. Per molti, infatti, la Startup è stata poco prudente, soprattutto in virtù delle recenti tensioni a livello tecnologico (e non solo) tra Stati Uniti e Cina. Stando al NYT, questa divergenza di opinioni sarebbe diventata una vera e propria spaccatura. Alcuni ex esponenti, anche di rilievo, hanno poi in seguito sostenuto come OpenAI non sembra troppo efficiente quando si tratta di prevenire potenziali fughe di dati.
Per alcuni personaggi esterni, invece, il furto di dati nel contesto dell’IA non rappresenta un rischio di rilievo nazionale. A sostenerlo è la diretta concorrenza di OpenAI, ovvero la co-fondatrice di Anthropic, Daniella Amodei.
OPENAI: LE REAZIONI DEI DIPENDENTI E DEGLI OSSERVATORI ESTERNI
Le reazioni dei dipendenti di OpenAI alla violazione del sistema di messaggistica interno sono state contrastanti. Mentre alcuni hanno criticato l’azienda per la mancanza di sicurezza dei dati e per la gestione poco trasparente dell’incidente, altri hanno difeso la scelta di non coinvolgere le autorità competenti.
La spaccatura interna tra chi ritiene che OpenAI abbia agito correttamente e chi invece critica il modo di gestire la situazione si è ampliata nel tempo, portando a tensioni all’interno dell’azienda. Tuttavia, va sottolineato che alcuni osservatori esterni, come la co-fondatrice di Anthropic, hanno minimizzato l’importanza del furto di dati nell’ambito dell’IA.
CONCLUSIONI
In conclusione, l’episodio della violazione del sistema di messaggistica interno ha evidenziato le fragilità della sicurezza informatica all’interno delle aziende che operano nel settore dell’Intelligenza Artificiale. OpenAI dovrà sicuramente rivedere le proprie politiche di sicurezza dei dati e di gestione delle crisi per evitare situazioni simili in futuro.
Resta da vedere come l’azienda affronterà le conseguenze di questo evento e se riuscirà a ricomporre le divergenze interne per mantenere alta la fiducia dei dipendenti e degli investitori. Sicuramente, la vicenda rappresenta un campanello d’allarme per tutto il settore dell’IA, che si trova sempre più al centro di attenzioni e minacce legate alla sicurezza informatica.