giovedì, Dicembre 19, 2024

Tim-sindacati: fumata nera e fronte Fastweb-Vodafone

ENNESIMA FUMATA NERA SUL FRONTE TIM-SINDACATI

L’incontro di ieri non ha sortito chiarimenti puntuali in merito al dossier Netco-Servco stando a quanto riferiscono i protagonisti. Il Segretario generale della Uilcom, Salvo Ugliarolo evidenzia a CorCom “una situazione di stallo”. “I nodi sono venuti al pettine ed è ora che intervenga il Governo. È un caso che va trattato alla stregua di quello dell’ex Ilva con un tavolo ad hoc e garanzie istituzionali”.

IL NUOVO PIANO PER LA RIDUZIONE ORARIA

La scadenza del contratto di espansione e del lavoro agile la seconda questione non meno rilevante. La telco ha presentato ai sindacati un piano che prevede un utilizzo della solidarietà difensiva con una riduzione oraria per una quota massima del 20% fino a giugno del 2025. Secondo i dettagli riferiti da Radiocor percentuali più basse sono previste a seconda dell’area di appartenenza. Per le aree di staff si pensa appunto al tetto del 20%, quota che scenderebbe al 15% per il caring e al 10% per tecnici sul campo e progettisti, oltre a dipendenti di Sparkle, Noovle e Olivetti.

IL FRONTE FastwebVodafone

La trattativa in corso fra Swisscom e Vodafone per una fusione delle attività italiane della telco britannica con quelle di Fastweb avrà impatti occupazionali? “Dopo 25 anni Vodafone abbandona l’Italia ed un sogno in origine chiamato Omnitel – sottolinea Faraoni -. In Italia le lavoratrici e i lavoratori hanno attraversato momenti complicati con esternalizzazioni e cessioni di rami, senza dimenticare i 1.000 esuberi dichiarati lo scorso anno e poi superati grazie ad un accordo tra azienda e sindacato.  Dall’acquisizione di Swisscom ci aspettiamo un rafforzamento sul mercato, con la consapevolezza che dobbiamo tutelare il perimetro occupazionale, in un ambito lavorativo completamente cambiato, figlio della digitalizzazione e dell’Intelligenza Artificiale.  Questo significa dover riuscire ad affrontare i temi dell’occupazione, non più con i classici surrogati dei vecchi ammortizzatori sociali, ma investendo in una seria e continua formazione per reskillig, upskilling e per le nuove competenze digitali. Abbiamo chiesto a Vodafone un incontro a breve, perché questo stillicidio di informazioni giornalistiche seguite dal silenzio del management italiano non aiuta il clima interno tra i lavoratori generando preoccupazione crescente”.

IN ALLARME LA POLITICA ELVETICA

Intanto in Svizzera la politica locale ha acceso i riflettori sull’operazione: diverse commissioni parlamentari – a partire da quelle delle Tlc del Consiglio degli Stati presieduta da Marianna Maret – hanno invitato i vertici del gruppo, controllato al 51% dallo Stato, a fornire spiegazioni. “Sono sorpresa e anche un po’ preoccupata”, ha dichiarato Maret alla stampa locale. In campo anche la commissione delle telecomunicazioni del Consiglio nazionale. Una delle questioni evidenziate è il rischio di un raddoppio dell’indebitamento da parte di Swisscom.

Questi sono i principali punti emersi dall’incontro tra Tim e i sindacati, con posizioni divergenti che rendono incerto il futuro delle trattative in corso. Resta da vedere come si evolveranno le vicende legate a Netco-Servco e all’eventuale fusione tra Fastweb e Vodafone, con importanti implicazioni occupazionali e politiche sia in Italia che in Svizzera. Restiamo in attesa di ulteriori sviluppi su questo fronte.

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