domenica, Dicembre 22, 2024

Tesla e il freddo: cosa è successo e cosa possiamo imparare? Auto elettriche e temperature rigide.

ESPERTI SI ESPRIMONO SULL’IMPATTO DEL FREDDO SULLE AUTO ELETTRICHE

Il rapporto tra le auto elettriche e le temperature rigide è da sempre una sfida ma, recentemente, quanto avvenuto con le gelide temperature registrate a Chicago negli ultimi giorni e le macchine Tesla ha sollevato ulteriori dubbi e polemiche. Cos’è successo veramente e cosa può dirci su come gestire le auto elettriche con il freddo?

Mentre il connubio tra clima gelido e veicoli elettrici non è una novità, il servizio televisivo ha portato alla ribalta una serie di questioni cruciali che coinvolgono tanto i conducenti quanto Tesla.

Cos’è successo a Chicago?

Oak Brook, Illinois – città ai confini con Chicago – negli ultimi giorni ha visto il termometro scendere sotto lo zero per la prima volta in anni: un evento eccezionale che ha messo a dura prova sia i residenti che i conducenti di auto elettriche. Questo episodio, in particolare, ha evidenziato quanto il freddo possa influenzare la ricarica delle auto elettriche, dando origine a una serie di inconvenienti per i proprietari di Tesla. E non solo.

Secondo il report di FOX, le stazioni di ricarica pubbliche sono diventate veri e propri “cimiteri per automobili”: decine di Tesla bloccate alla stazione di ricarica senza alcuna intenzione di mettersi in moto.

La vicenda ha prevedibilmente sollevato dubbi sulla tenuta delle infrastrutture di ricarica e, da non sottovalutare, sulla preparazione dei conducenti. Ma quali sono le cause di questo problema? E cosa può dirci su come gestire le auto elettriche durante i mesi più freddi?

Auto elettriche e temperature fredde

Che le auto elettriche, come le Tesla, possano avere problemi a temperature basse non è certo una novità: il freddo estremo, infatti, può congelare i cavi di ricarica, i connettori e altri componenti critici delle colonnine di ricarica, Supercharger inclusi. Ciò può influire negativamente sull’efficienza e sulle prestazioni dei componenti elettronici, portando a malfunzionamenti o arresti improvvisi, come quelli verificatisi a Oak Brook.

Da tenere in considerazione, poi, anche la complessità delle batterie delle auto elettriche. Tesla, ad esempio, impiega due tipologie principali: il Litio-Ferro-Fosfato (LFP) e il Nichel-Cobalto-Alluminio (NCA). Entrambe queste tecnologie subiscono gli effetti del freddo, ma le batterie LFP sono particolarmente sensibili in termini di perdita di energia quando sono in stato di riposo e nella velocità di ricarica. Visitare una stazione Supercharger in condizioni di freddo impone la necessità di precondizionare la batteria per evitare lunghe attese.

Questa pratica può consumare da 7,5 a 12 kilowattora, a seconda delle esigenze di sbrinamento e della temperatura dell’abitacolo. Tuttavia, se il rischio di un eccessivo consumo della batteria è elevato, Tesla interrompe automaticamente questa funzione, riattivandola solo quando ci si collega alla stazione di ricarica.

Le responsabilità

Tesla ha fatto notare che è necessaria anche una certa attenzione da parte dei conducenti, che si traduce in un’accortezza quando si rischia di trovarsi in balia del freddo e del gelo. Nel caso specifico dei conducenti di Oak Brooks, questi erano appena atterrati all’aeroporto O’Hare di Chicago, a circa 20 km dal Supercharger.

Le auto, quindi, erano rimaste parcheggiate e spente per diverso tempo. Ma questo non significa che non abbiano consumato energia. Secondo la documentazione ufficiale di Tesla, le auto consumano circa l’1% della batteria al giorno quando sono ferme. Tuttavia, se viene attivata la modalità Sentry, che monitora a distanza le condizioni esterne attraverso le telecamere dell’auto, l’auto può consumare fino al 15% della capacità della batteria in 24 ore.

Chi lascia attivata questa modalità mentre è parcheggiato in aeroporto può ritrovarsi con la batteria notevolmente più scarica al momento del ritorno. Questo, unito alle difficoltà del Supercharger di funzionare nel bel mezzo di un’ondata di gelo, ha dato come risultato le Immagini circolate sul web.

Senza contare i dati registrati, ad esempio, dalla Startup Recurrent nell’inverno 2022-2023: l’analisi ha rivelato che l’autonomia media osservata in inverno è pari al 70,3% rispetto all’autonomia normale. Una riduzione notevole dovuta proprio alle temperature fredde che non vanno molto d’accordo con le auto elettriche.

Auto elettriche e freddo: sfide e soluzioni

Per affrontare le sfide invernali della ricarica, è necessario adottare un approccio olistico. Gli operatori delle infrastrutture di ricarica dovrebbero implementare misure di protezione contro le intemperie, garantendo la funzionalità delle colonnine anche in condizioni estreme. Inoltre, è essenziale educare i conducenti sulle migliori pratiche durante le stagioni fredde, come la precondizionatura delle batterie e l’attenzione al consumo energetico durante le pause prolungate.

Allo stesso tempo, i conducenti devono anche assumersi una maggiore responsabilità nella gestione delle stazioni di ricarica, evitando comportamenti che potrebbero danneggiare i cavi o influenzare negativamente le prestazioni delle colonnine. Lasciare i cavi esposti alle intemperie, come nella neve o nel ghiaccio, può causare problemi che si ripercuotono su tutti gli utenti delle stazioni Supercharger.

L’esperienza di questo episodio mette in evidenza la necessità di un dialogo continuo tra produttori di veicoli elettrici, operatori di stazioni di ricarica e conducenti per migliorare la resilienza delle auto elettriche in condizioni climatiche avverse e freddo.

Il rapporto tra le auto elettriche e le temperature fredde, come emerso dall’episodio di Oak Brook, mostra che esistono sfide e problemi significativi da affrontare. Tuttavia, è anche evidente che attraverso la collaborazione tra le varie parti interessate e l’adozione di migliori pratiche, è possibile superare queste sfide e garantire che le auto elettriche siano affidabili anche in condizioni climatiche avverse.

In conclusione, il freddo estremo rappresenta una sfida per le auto elettriche, ma attraverso l’istruzione, la pianificazione e lo sforzo collettivo, è possibile mitigare i suoi effetti e migliorare l’esperienza complessiva dei proprietari di auto elettriche in tali condizioni.

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