martedì, Novembre 19, 2024

Storia dei videogiochi di wrestling: dagli anni ’80 all’era 2K

Con la nostra recensione di WWE 2K24 vi abbiamo parlato di un titolo pieno di contenuti e capace di divertire genuinamente, costruito sulle solide fondamenta del predecessore. Ma come siamo arrivati fino alla produzione di Visual Concepts? La storia dei giochi di wrestling è avvincente, attraversa decenni di sviluppo e le varie epoche di questa spettacolare forma di intrattenimento. Saltiamo dalla terza corda e proiettiamoci verso un affascinante viaggio.

ANNI ’80: L’ERA DEGLI ARCADE

Verso la metà degli anni ’80, il wrestling professionistico cominciò a conquistare il pubblico d’oltreoceano grazie soprattutto all’intraprendenza di Vince McMahon, che contribuì in modo significativo a conferire allo show un appeal mainstream. L’ascesa dell’Hulkamania e gli accordi dell’allora WWF con MTV e Hasbro fecero sì che il wrestling divenisse sempre più popolare, al punto da spingersi oltre il ring grazie alla distribuzione di action figure, cartoni animati e, ovviamente, Videogiochi.

I prodotti di quell’epoca facevano perlopiù parte del panorama arcade, con alcuni porting per le console domestiche come il NES. Uno dei titoli più iconici di questo periodo è Tag Team Wrestling di Technos Japan, che nonostante le limitazioni grafiche ebbe il merito di introdurre meccaniche estremamente accessibili. Tramite la singola pressione di un tasto al momento opportuno era infatti possibile eseguire straight jab, karate chop, body slam e altre mosse iconiche. Nonostante i solo due personaggi giocabili, Tag Team Wrestling riuscì a ritagliarsi una discreta fetta di appassionati e, grazie anche al successo nel mercato giapponese, ispirò una lunga serie di concorrenti oltreoceano.
Grazie a Wrestlemania, sviluppato da Rare e prodotto da Acclaim Entertainment, vennero finalmente introdotti lottatori mitici come Andre the Giant, ‘Macho Man’ Randy Savage e Hulk Hogan. Furono inoltre aggiunte meccaniche più approfondite, come le mosse fuori dal ring.
Di grande importanza era anche la “rabbia” che, una volta subito un quantitativo di danni ingente, permetteva al personaggio che la sfruttava di infliggere più danni per un limitato periodo di tempo, consentendo anche di ribaltare le sorti di un incontro.

ANNI ’90: L’ETÀ DELL’ORO

Negli anni ’90 il wrestling e l’industria dei videogiochi condivisero una crescita parallela, imponendosi come fenomeni culturali con l’obiettivo di raggiungere platee sempre più vaste. Quelli furono gli anni della celebre “Monday Night War”, un momento in cui la WWE (WWF al tempo) e la WCW affrontarono un’intensa competizione non solo in TV, ma anche nel mercato videoludico.
Uno dei prodotti più rilevanti di quel periodo è senza dubbio WWF WrestleFest, considerato ancor oggi uno dei migliori arcade di wrestling di tutti i tempi. Il motivo è presto detto: l’Opera di Technos Japan migliorò letteralmente tutti gli aspetti del predecessore, introducendo nuove funzionalità come il multiplayer a squadre, ulteriori mosse finali e la leggendaria Royal Rumble. Tali aggiunte gli valsero anche numerosi premi tra i quali quello come Miglior picchiaduro di quegli anni.

Per capitalizzare il successo di WrestleFest, nel 1995 venne lanciato nel mercato WWF Wrestlemania: The Arcade Game. Sviluppato da Midway, il titolo traeva ispirazione da mostri sacri come Mortal Kombat, offrendo un’esperienza frenetica più simile a un picchiaduro che a un tradizionale gioco di wrestling. Con personaggi leggendari come Bret Hart, Shawn Michaels e The Undertaker, riuscì a distinguersi dai predecessori anche grazie a finisher ed effetti di sanguinamento volutamente esagerati.

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