Non c’è niente come una crisi che incoraggi la creatività quando si tratta di risolvere situazioni estreme, e quella che stiamo vivendo è purtroppo storica per portata e misure: in Italia il numero di respiratori negli ospedali è limitato.
Respiratori stampati in 3D
Un ospedale nella città italiana di Brescia, in Lombardia, è stato colpito dalla mancanza di forniture a causa della pandemia. Le autorità ospedaliere hanno avvertito il venerdì della scorsa settimana di aver esaurito le valvole per i respiratori , utilizzate per eseguire la rianimazione dei pazienti e garantire il flusso di ossigeno, secondo il quotidiano La Stampa.
E per continu<qare a salvare vite umane, hanno deciso di sfruttare ciò che la tecnologia attuale consente: le stampanti 3D. Questi respiratori usano valvole o membrane di plastica che vengono scartate dopo ogni utilizzo e per risolvere la carenza, hanno contattato, attraverso i media locali Il Giornale di Brescia, con aziende e membri della comunità tecnologica.
L’aiuto è venuto dall’ingegnere locale Cristian Fracassi, dottorato in ingegneria dei materiali e capo di un’azienda farmaceutica, che ha iniziato a produrre valvole respiratorie con una stampante 3D in poche ore.
Stapa 3D una soluzione efficace
Dopo averli fatti, Fracassi li ha testati per vedere se potevano servire. E la buona notizia è che, secondo i test, le parti funzionano e possono essere utilizzate in apparecchiature mediche. Questa idea geniale ha risolto la situazione di carenza dell’ospedale di Brescia. In effetti, ha fatto in modo tale che i centri vicini della città come Pescara e Sassari hanno iniziato a richiedere più valvole attraverso queste tecniche da aziende come Fracassi.