ALLARME CLIMATICO: L’ITALIA COLPITA DA 378 EVENTI ESTREMI NEL 2023
Il 2023 è stato un anno difficile per l’Italia dal punto di vista climatico, con ben 378 eventi estremi che hanno colpito il nostro paese, più di uno al giorno. Questo dato rappresenta un aumento del 22% rispetto all’anno precedente, confermando come i cambiamenti climatici indotti dalle attività umane stiano avendo un impatto sempre maggiore sul nostro territorio. È quanto emerge dall’ultimo rapporto dell’Osservatorio città clima di Legambiente.
IL NORD ITALIA, LA ZONA PIÙ COLPITA
Del totale degli eventi estremi, il 55% ha interessato le regioni del nord Italia, con ben 210 eventi in un solo anno. Questo numero rappresenta più del doppio rispetto ai 98 eventi registrati al centro e addirittura tre volte in più rispetto ai 70 del sud. Le intense piogge, seguite dalle temperature record e dalle mareggiate, hanno costituito le principali minacce per il nostro paese.
EFFETTI DESTRUCTIVI DELLE PIOGGE E DELLE ONDATE DI CALORE
Le intense piogge hanno causato il 170% in più di alluvioni e esondazioni fluviali rispetto all’anno precedente. Questi eventi hanno causato danni infrastrutturali e al settore agricolo per miliardi di euro, mettendo in difficoltà le comunità colpite. Le temperature record nelle aree urbane hanno portato a un aumento complessivo di circa 1.05 gradi rispetto alla media degli ultimi 30 anni, mettendo a dura prova la salute delle persone e l’efficienza dei sistemi di raffreddamento.
AUMENTO DI FRANE, ALLAGAMENTI E DANNI ECONOMICI
Le piogge hanno anche causato un aumento delle frane del 64% e degli allagamenti del 12,4%. Le mareggiate e i danni causati dalla grandine sono aumentati rispettivamente del 44% e del 34,5% rispetto allo scorso anno. In termini economici, gli eventi climatici estremi hanno avuto un impatto significativo, costando agli italiani circa 160 euro a testa, divisi per l’intera popolazione, secondo il rapporto annuale di Christian Aid.
LE ZONE PIÙ COLPITE E LE CONSEGUENZE PER LE CITTÀ E LE PROVINCE
A livello regionale, le zone più colpite sono state Lombardia ed Emilia Romagna, attraversate rispettivamente da 62 e 59 eventi estremi. Si è registrato un numero impressionante di eventi estremi, con 28 soltanto nel mese di luglio per la Lombardia. Tra le città, Roma, Milano, Fiumicino, Palermo e Prato hanno subito gli effetti peggiori, mentre tra le province in testa ci sono Roma, seguita da Ravenna, Milano, Varese, Bologna e Torino.
LA SITUAZIONE CRITICA E LE RICHIESTE DI LEGAMBIENTE
Legambiente ha lanciato l’allarme, sottolineando come l’Italia sia in grave ritardo nella lotta alla crisi climatica. L’associazione ha evidenziato la necessità di una strategia chiara di prevenzione, che potrebbe permettere di risparmiare il 75% delle risorse attualmente spese per riparare i danni. Legambiente ha chiesto l’approvazione di un piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici e lo stanziamento di risorse in materia. Tuttavia, queste richieste sono assenti dalla legge di bilancio in via di approvazione.
In conclusione, i dati evidenziati nel rapporto dell’Osservatorio città clima di Legambiente sottolineano l’urgenza di affrontare la crisi climatica in modo efficace e concreto. Gli eventi estremi che hanno colpito l’Italia nel 2023 dimostrano quanto sia importante agire rapidamente per contrastare i cambiamenti climatici e proteggere le nostre comunità e il nostro territorio.