SERUM: IL NUOVO SURVIVAL DI GAME ISLAND TESTATO IN UNA DEMO DELLO Steam NEXT FEST
Tra l’arrivo di un survival e l’altro in Accesso Anticipato, questo inizio del 2024 ci ha permesso di provare altri esponenti del genere grazie allo Steam Next Fest, l’ormai tradizionale evento organizzato da Valve che dà spazio agli sviluppatori desiderosi di far provare i loro titoli ai videogiocatori di tutto il mondo. Fra i numerosi giochi in prova vi era anche Serum, produzione di cui vi abbiamo già parlato in passato (avete già letto la nostra intervista agli sviluppatori di Serum?) e che abbiamo finalmente potuto testare con mano.
CORSO CONTRO IL TEMPO
Dopo aver trascorso circa un’ora in un mondo fatto di sieri, animali mutati e gas velenosi, siamo pronti a parlarvi nel dettaglio del titolo firmato Game Island (a proposito di Steam Next Fest, qui la prova di Indika).
A differenza di molti altri survival, Serum non cala il giocatore nei panni di un personaggio creato attraverso un editor, ma mette al centro dell’inquadratura Adam, un uomo che si ritrova all’interno di un incubo. Il filmato introduttivo ci permette di scoprire che il protagonista si è allontanato dalla famiglia per svolgere il ruolo di volontario nei test di un misterioso siero, che dovrebbe permettere all’umanità di sopravvivere all’avanzata di un misterioso gas tossico.
Crafting e combat system
Proprio quando il lavoro di Adam sembra volgere al termine, prima che l’uomo abbia la possibilità di riunirsi con la moglie e la figlia, accade l’inaspettato: quella che dovrebbe essere una semplice operazione si conclude col brusco risveglio del protagonista – ora infetto – all’interno di un’area fortemente colpita dal gas e con un timer sul polso che gli indica quanto tempo resta prima della dipartita. Per nostra fortuna non veniamo gettati nell’inferno senza un’ancora di salvezza, che è rappresentata da Richard: si tratta di una figura misteriosa che comunica con noi attraverso una radio portatile trovata accanto ad un cadavere e che, grazie alla sua perfetta conoscenza dell’area, ci guida verso i vari checkpoint e prova ad aiutarci ad uscirne tutti d’un pezzo.
Conclusa la fase introduttiva, veniamo immediatamente messi di fronte al crafting dei sieri, che sono poi l’oggetto che dà il nome al titolo. La peculiarità della proposta risiede infatti nella possibilità di realizzare sostanze da iniettarsi non solo per prolungare il timer, ma anche per alterare le capacità di Adam con bonus e malus che influiscono sulla build. È proprio in occasione della realizzazione del primo fluido verde che ci viene spiegato il sistema di raccolta delle risorse, che è ben lontano rispetto a quello che siamo abituati a vedere in altri titoli del genere.
Combat system problematico e andamento lineare
Se già la raccolta delle risorse non è un’attività particolarmente stimolante, non possiamo certo dire che il combat system raggiunga vette di divertimento particolarmente elevate. Le ragioni per cui non risulta divertente affrontare i mutanti in giro per la mappa sono riconducibili sia alla legnosità degli attacchi che alla scarsa intelligenza dei nemici, che tendono a muoversi in modo poco credibile e di tanto in tanto restano fermi per qualche secondo prima di tornare all’attacco. Che si tratti di scarafaggi, lupi o altre creature, il discorso non cambia e non è mai piacevole affrontarli nel combattimento corpo a corpo, l’unico disponibile nella demo.
Per quel che riguarda l’avanzamento, Serum è un gioco piuttosto lineare e si basa su quest con tanto di indicatore da seguire verso l’obiettivo del momento. Da quello che si intuisce giocando alla demo, il gioco è strutturato in modo che l’area iniziale funga da hub centrale, collegato tramite una funivia ed enorme porte metalliche ai vari biomi che andranno esplorati in un ordine ben preciso e che scandiranno quindi la progressione. Ognuna di queste aree periferiche conduce il protagonista ad affrontare uno scienziato mutato che trasporta un progetto di rilievo, necessario per garantirsi l’accesso all’area successiva.
Problemi di ottimizzazione e riscontro tecnico
Oltre a non averci convinto sul fronte ludico, Serum si è rivelato un prodotto assai problematico anche dal punto di vista tecnico. Ci troviamo dinnanzi all’ennesima produzione in Unreal Engine 5 che fatica a mantenere un frame rate stabile anche con le impostazioni più basse, pur non vantando un livello di dettaglio visivo tale da giustificare prestazioni di questo tipo.
Oscillazioni del frame rate a parte, Serum non stupisce né per la sua resa Grafica né per la direzione artistica. Come si evince anche dalle Immagini promozionali, si tratta un gioco quasi monocromatico: tutto ciò che si vede a schermo tende al verde/giallo, e la mancanza di carattere per quel che riguarda ambientazioni e nemici dà il colpo di grazia ad un impianto visivo che già di per sé non fa centro.
In conclusione, Serum si presenta come un survival con potenziale, ma che necessita ancora di lavoro soprattutto sul fronte del gameplay e dell’ottimizzazione tecnica. Sarà interessante seguire l’evolversi di questo titolo e vedere se riuscirà a superare le sue attuali criticità per emergere come una proposta solida e coinvolgente nel panorama videoludico.