venerdì, Novembre 15, 2024

Scoop: cos’è e differenze con package manager Windows

Package manager in Windows? Fino a qualche tempo fa avremmo fatto davvero grande difficoltà a trovare una singola applicazione capace di fornire un comportamento lontanamente paragonabile ai gestori di pacchetti abitualmente utilizzati in ambito GNU/Linux. Eppure oggi anche gli utenti di Windows possono beneficiare dei servigi di strumenti software pensati per automatizzare le procedure d’installazione di un ampio ventaglio di programmi di uso più o meno comune.

Cos’è un package manager

Un package manager (o gestore di pacchetti) è un software progettato per semplificare il processo di installazione, aggiornamento, configurazione e rimozione di software su un sistema. Questo strumento si occupa di gestire pacchetti software, insiemi di file necessari per far funzionare ciascun programma.

Da alcuni anni esistono però anche package manager per Windows, ossia apposite utilità che semplificano il download dei programmi, gestiscono le dipendenze e permettono agli utenti di installare un’applicazione senza dover mettere mano a un Browser Web e scaricare manualmente tutti i componenti software necessari. Anche i migliori package manager per Windows facilitano gli aggiornamenti e la rimozione del software, garantendo una gestione più efficiente del sistema.

Cos’è Scoop e a cosa serve

Per chi desidera installare velocemente e gestire in modo efficace le applicazioni Windows, Scoop è vera manna dal cielo. Innanzi tutto, si tratta di un software gratuito, open source e distribuito sotto licenza permissiva. Qualcuno lo definisce un package manager ma Scoop, come chiariscono gli stessi amministratori del progetto, vuole piuttosto essere un installer. La questione è un po’ di lana caprina: cercheremo di riassumerne i punti più importanti nel seguito, facendo un confronto con Winget e Chocolatey.

L’utilità di Scoop risiede nella sua facilità d’uso e nella gestione centralizzata dei pacchetti. Permette inoltre di tenere facilmente traccia delle versioni dei software installati, semplificandone l’aggiornamento. Diversamente da altre soluzioni simili, Scoop accentra tutti i software scaricati ed eseguibili sulla macchina Windows all’interno della cartella corrispondente all’account utente in uso. Ad installazione ultimata, basta premere Windows+R quindi digitare %userprofile%\scoop nel campo Apri: ci si troverà dinanzi a una struttura, in termini di cartelle, simile a quella riprodotta in figura.

Le sottocartelle di Scoop: a cosa servono

In Scoop le cartelle apps, buckets e shims ricoprono ruoli specifici nel processo di gestione dei pacchetti:

  • apps: Contiene tutte le applicazioni o pacchetti installati tramite Scoop. Ogni pacchetto è organizzato in una sua specifica sottocartella all’interno di apps. Qui vengono stivati i file associati all’applicazione come eseguibili, script, componenti, librerie e dati necessari per il funzionamento di ogni singolo programma. Pensate ad esempio alle librerie DLL: alcune di esse sono comuni a più programmi ma Scoop ne memorizza un’istanza per ciascuna applicazione gestita. Certo, è un approccio un po’ ridondante ma Scoop risolve così eventuali problemi di compatibilità e rende portabili tutte le app prese sotto la sua ala.
  • buckets: Scoop salva in questa cartella raccolte di ricette (recipe) che definiscono come installare pacchetti specifici. Una ricetta contiene informazioni su come scaricare, installare e configurare un pacchetto.
  • shims: Installando un’applicazione tramite Scoop, gli shims creati permettono l’esecuzione del programma dalla riga di comando senza dover specificare il percorso completo. I file shim sono eseguibili leggeri che fungono da intermediari tra il prompt dei comandi e l’eseguibile effettivo dell’applicazione. Consentono di avviare i programmi in modo più semplice, senza doversi preoccupare del percorso corretto di ciascun eseguibile.

Come installare Scoop in Windows

L’installazione di Scoop è molto semplice: basta aprire una finestra PowerShell del sistema operativo quindi impartire i seguenti due comandi:

Set-ExecutionPolicy -ExecutionPolicy RemoteSigned -Scope CurrentUser
Invoke-RestMethod -Uri https://get.scoop.sh | Invoke-Expression

Il primo comando imposta la politica di esecuzione degli script PowerShell per l’utente corrente. Nello specifico, abilita l’esecuzione di script PowerShell locali firmati e script remoti scaricati da origini attendibili. Il secondo comando scarica lo script pubblicato e aggiornato all’indirizzo get.scoop.sh quindi lo esegue immediatamente sul sistema. Si tratta dell’installer PowerShell per Scoop. Avete notato un aspetto importante? Non abbiamo detto di aprire la finestra PowerShell con i diritti di amministratore. Anzi, nel caso in cui lo si facesse, Scoop mette in guardia l’utente e lo rinvia alla lettura di questo documento di supporto. Scoop sconsiglia di usare account e privilegi amministrativi per motivi di sicurezza. Tutte le applicazioni sono raccolte all’interno del profilo utente corrente, servendosi quindi dei privilegi più limitati.

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