L’INCRINATA ROADMAP DEL PIANO BANDA ULTRALARGA
Il piano aree grigie
Partiamo da numeri e dal piano aree grigie, quello finanziato con fondi Pnrr di cui Open Fiber si è aggiudicata un’ampia disponibilità di lotti nell’ambito del bando Italia a 1 Giga. La wholesale company, in occasione dell’incontro dei giorni scorsi con il Dipartimento per la Trasformazione Digitale guidato dal Sottosegretario Butti e con Infratel, ha lanciato l’allarme sulla timeline, ossia sulla deadline 2026 dirimente per ottenere i fondi legati al piano di recovery dell’Europa e nel caso specifico 1,8 miliardi.
Secondo Open Fiber ci sarebbe una forte incongruenza fra la ricognizione su “carta” e quella sul campo e per raggiungere tutti gli edifici sarebbe necessario almeno un anno in più poiché per raggiungere gli obiettivi sarebbero necessari 20mila km di rete aggiuntiva rispetto ai 60mila messi nero su bianco nel bando. Per uscire dall’impasse bisognerà dunque trovare una soluzione. E la carenza di forza lavoro impiegabile nei cantieri si aggiunge come un macigno sull’andamento della roadmap.
La questione del take up
La questione dell’infrastrutturazione fa il paio con quella del take up che è stata già dirimente nell’ambito del piano aree bianche – un piano è bene ricordare che ha fatto acqua da tutte le parti: al posto di prevedere la posa della fibra in reale modalità Ftth si è optato per una distanza dai siti che comporta il successivo completamento dell’infrastruttura sulla base della domanda, quindi ulteriori opere da effettuare. La valutazione di profittabilità dell’intervento infrastrutturale mancante da parte dell’operatore retail necessita di un certo volume di clienti potenziali per decidere di affrontare il rischio di investimento. E dunque spesso e volentieri le reti restano spente, paradossalmente anche a fronte della domanda.
In occasione di Telco per l’Italia l’Ad di Open Fiber Giuseppe Gola, nel ricordare che solo il 20% delle linee attive nel nostro Paese è in fibra- a fronte del 66% in Francia e dell’88% in Spagna, ha auspicato l’avvio di un piano con un orizzonte di lungo periodo, di spegnimento della vecchia rete in rame, a partire dalle aree in cui c’è maggiore concentrazione di fibra ottica, dove è già possibile attivare il servizio.
LA STRADA PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI
Di fronte a queste sfide, è evidente che il raggiungimento degli obiettivi in termini di copertura ultralarga rappresenta una vera e propria emergenza nazionale. La revisione delle tempistiche, la ricerca di soluzioni per superare gli ostacoli tecnici e burocratici e l’implementazione di strategie per incentivare il take up appaiono come passaggi fondamentali per garantire una solida e veloce realizzazione del piano banda ultralarga.
Nel corso degli ultimi anni, l’attenzione sull’importanza della connettività ad alta velocità si è ulteriormente accentuata a causa della diffusione del lavoro agile e della necessità di garantire una fruizione efficiente dei servizi digitali da parte di cittadini e imprese. E proprio per rispondere a questa esigenza, è necessario porre maggiore impegno nella risoluzione delle criticità emerse, al fine di garantire una copertura uniforme e capillare su tutto il territorio nazionale.
Da parte delle istituzioni e dei principali attori del settore, si rende quindi indispensabile uno sforzo congiunto per individuare soluzioni efficaci per accelerare i tempi di realizzazione del piano, superando le attuali difficoltà che minano l’effettiva implementazione delle infrastrutture necessarie. Solo attraverso un impegno concreto e mirato sarà possibile garantire una connettività ultraveloce a tutti i cittadini e contribuire così alla crescita e allo sviluppo del Paese sotto il profilo digitale.
In conclusione, è evidente che la situazione attuale richiede un intervento tempestivo da parte delle istituzioni e delle aziende coinvolte, al fine di superare le attuali problematiche ancora irrisolte e garantire un accesso equo e capillare ai servizi di connettività, in grado di supportare la crescita e l’innovazione in tutti i settori produttivi e sociali.