lunedì, Ottobre 21, 2024

Sanzione di 280mila euro per smercio illegale di sms

LE App ILLECITE CHE VENDONO SMS INUTILIZZATI
Mettevano a disposizione sulle loro app illecite gli sms inutilizzati dei bundle offerti dai principali operatori di telefonia mobile, maggiorandone il prezzo. Per questo, in esito agli accertamenti svolti dalla Guardia di Finanza, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) ha avviato un procedimento sanzionatorio che si è concluso con l’irrogazione nei confronti delle due società coinvolte di una sanzione amministrativa pecuniaria pari a 280mila euro.

IL MECCANISMO MESSO IN ATTO
In particolare, l’Autorità, a seguito di numerose segnalazioni da parte di diversi Operatori Telefonici, ha richiesto la collaborazione delle Fiamme Gialle in merito alla presenza online di una serie di applicazioni mobili illecite (app scaricabili su Smartphone da siti o market non ufficiali), il cui funzionamento non era in linea con la normativa del Codice delle Comunicazioni Elettroniche.

Gli utenti che aderivano alla promozione, tramite le funzionalità delle app, cedevano, dietro piccoli compensi, i messaggi sms inutilizzati rispetto al quantitativo complessivamente contenuto nei pacchetti di offerte sottoscritte con i rispettivi operatori di telefonia mobile. Gli stessi sms, successivamente reimmessi sul mercato mondiale, venivano venduti a società operanti nel settore delle comunicazioni elettroniche (quali aggregatori/reseller e/o fornitori di Messaggistica aziendale), per essere riutilizzati nei servizi di messaggistica pubblicitaria o di marketing di tipo Otp (password usa e getta), A2p (da applicazione a persona) o similari.

I COMPORTAMENTI ILLECITI
Nel corso dei controlli, i finanzieri del Nucleo Speciale Beni e Servizi, coordinati dal Comando Unità Speciali e dal Comando dei Reparti Speciali della Guardia di finanza, hanno acquisito la documentazione contabile e le informazioni utili a qualificare la tipologia del servizio offerto e ricostruire la filiera illegale di commercializzazione dei messaggi sms.

È emerso che una prima società di capitali brianzola, operante nel settore della consulenza tecnologica e informatica, agisse come “operatore di comunicazione” senza averne titolo, mentre una seconda società di capitali, con sede nel modenese, operante nella fornitura di servizi di comunicazione elettronica, gestiva le applicazioni illecite.

IL NUOVO PIANO DI INTERVENTI
Per contrastare tale fenomeno, l’Autorità, nell’ambito delle attività del Comitato Tecnico sulla Sicurezza delle Comunicazioni Elettroniche, cui partecipa anche la Guardia di finanza, ha adottato un piano di interventi, che prevede l’esecuzione di controlli mirati ed il blocco delle applicazioni individuate in base alle attività di vigilanza svolte. Inoltre, il piano impegna gli operatori a monitorare gli effetti delle misure adottate e ad informare tutti gli utenti sulla natura illecita di tali pratiche nonché sui rischi connessi all’adesione a tali iniziative (es. blocco della sim da parte del gestore per utilizzo anomalo).

“L’attività”, si legge in una nota, “risulta frutto delle sinergie tra Agcom e la Componente speciale della Guardia di finanza, costantemente protese alla tutela degli utenti del mercato e del sistema di comunicazione elettronica.

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