F2I RIMANDA LA PARTITA DI NETCO A GENNAIO 2024
F2i, il fondo guidato da Renato Ravanelli, ha annunciato il rinvio della partita Netco a gennaio 2024. Secondo quanto riportato dal Messaggero, il posticipo sarebbe dovuto ai tempi di approvazione del processo di adesione, causa festività natalizie.
La decisione di F2i sarebbe motivata dal suo interesse a ottenere una quota minima del 10% in Netco, pari a un controvale di un milione di euro, con un’opzione che potrebbe arrivare fino al 15% per 1,5 milioni.
RACCOLTA DI FONDI
Stando a quanto riferisce il quotidiano, a F2i sarebbero pervenuti commitment per circa 600 milioni. Riguardo ai 400 milioni mancanti, circa 250 potrebbero essere coperti con riserve del fondo. Le fondazioni avrebbero messo in campo circa 120 milioni, 35 milioni a testa da Compagnia Sanpaolo e Cariplo, oltre ai 20 milioni della Fondazione Roma e i 15 della Fondazione Crt. Dalle casse di previdenza la raccolta ammonta a 350 milioni, con Enpam che ha contribuito con 100 milioni, Cassa Forense con 150 milioni, Inarcassa con 50 milioni, e Commercialisti e Geometri con 25 milioni ciascuna. In partita anche una quindicina di investitori privati con 150 milioni.
IL PESO PUBBLICO IN NETCO
Secondo gli analisti di Intermonte, il delay da parte di F2i non impatta sul dossier. L’offerta da 18,8 miliardi di Kkr è “fully funded” e completamente garantita dal fondo americano, a prescindere dall’adesione di nuovi soggetti interessati a co-investire. Con una quota del 10-15%, F2i dovrebbe ottenere diritti di governance in NetCo per garantire un presidio “pubblico” strategico a fianco del Ministero dell’economia (20%), dal momento che NetCo sarà controllata al 55-60% da Kkr e al 10% da Adia (Abu Dhabi Investment Authority). Tale presidio potrebbe rivelarsi funzionale per garantire un rapido via libera da parte del governo all’operazione NetCo, nel contesto della review golden power, commentano gli analisti.
Iliad SPINGE L’ACCELERATORE SUL CONDOLIDAMENTO
Intanto, in attesa che Vodafone Italia sciolga la riserva sull’offerta di fusione presentata da Iliad, Xavier Niel, patron e fondatore del Gruppo francese, ha manifestato interesse per acquisire le attività portoghesi di Altice, controllate da Patrick Drahi, secondo quanto riportato da Bloomberg. Niel gestirebbe l’operazione in cordata con una compagnia telefonica saudita e società di private equity. L’operazione di valorizzazione dell’asset – valutato oltre 6 miliardi – sarebbe gestita attraverso una gara, con una rosa ristretta di offerenti selezionata da Drahi all’inizio del 2024. Sarebbero interessati Saudi Telecom e un gruppo che comprende le società di buyout Warburg Pincus, Zeno Partners e l’ex presidente del Credit Suisse Group Ag, Antonio Horta- Osorio.
Dopo questo aggiornamento su F2i e l’operazione Netco, le attenzioni del mercato si concentrano sull’evoluzione della situazione tra Iliad, Vodafone Italia e Altice. Resta da vedere quali saranno gli sviluppi nelle prossime settimane e quali conseguenze avranno sulle dinamiche del settore delle telecomunicazioni a livello internazionale.