IL PROBLEMA DEI RIFIUTI TECNOLOGICI
Di tanto in tanto si pubblicano nuovi e impietosi report sui rifiuti tecnologici. Uno dei più recenti ci dice ad esempio che quotidianamente gettiamo nel cestino della spazzatura qualcosa come 78 milioni di batterie.
E da domenica 18 febbraio è in vigore il regolamento europeo sulle batterie e sul loro smaltimento. Che si svilupperà nel corso del tempo e che apporta diverse novità. Scopriamole.
VIA AL REGOLAMENTO EUROPEO SULLE BATTERIE (IN UNA DATA PARTICOLARE)
È solo una casualità, ma di una certa suggestione. Il nuovo regolamento europeo sulle batterie è entrato in vigore domenica 18 febbraio, data non casuale. Si tratta infatti della Giornata internazionale della batteria, coincidente col giorno della nascita (era il 1745) di Alessandro Volta.
Per quanto riguarda il regolamento europeo 2023/1542 sulle batterie, il via libera arriva a sei mesi di distanza dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea.
Vediamo cos’è, e a quali batterie si applica, il nuovo regolamento europeo.
REGOLAMENTO EUROPEO: COINVOLTE TUTTE LE BATTERIE
Il regolamento europeo si applica a quasi tutte le categorie di batterie. Ossia batterie portatili, batterie per l’avviamento, l’illuminazione o l’accensione (batterie per autoveicoli), batterie per mezzi di trasporto leggeri, batterie per veicoli elettrici, batterie incorporate o progettate per essere integrate o aggiunte ad altri prodotti (come gli Smartphone) e batterie industriali di qualunque forma, peso e volume.
Non si applica ad apparecchiature utilizzate per l’interesse degli Stati membri in materia di Sicurezza e difesa, apparecchiature progettate per essere inviate nello spazio, apparecchiature specificamente progettate per la sicurezza degli impianti nucleari definite all’articolo 3 della direttiva 2009/71/Euratom del Consiglio.
VERSO UN’ECONOMIA CIRCOLARE
Il regolamento europeo sulle batterie ha l’obiettivo di accelerare la transizione verso l’economia circolare, puntando all’azzeramento delle emissioni nette di gas serra entro il 2050, come richiesto dal Green Deal europeo.
Le disposizioni del regolamento “potranno creare importanti opportunità economiche aumentando le sinergie tra l’economia circolare e le politiche in materia di energia, clima, trasporti, industria e ricerca, proteggendo l’ambiente e riducendo le emissioni di gas serra”.
I PUNTI SALIENTI DEL REGOLAMENTO
Ecco i principali punti del regolamento europeo. Le batterie dovranno esibire un’etichettatura che indichi, tra l’altro, la presenza di sostanze pericolose. Diventerà poi obbligatoria la dichiarazione dell’impronta di carbonio per le batterie di veicoli elettrici, per quelle utilizzate in mezzi di trasporto leggeri come scooter elettrici e biciclette, e per le batterie industriali ricaricabili che superano una capacità di 2 kWh.
È previsto un passaporto digitale per alcuni tipi di batterie, in modo da tracciarne l’intero ciclo di vita.
Le diverse tipologie di batterie dovranno avere una percentuale minima di materiali riciclati: ad esempio per quanto riguarda le batterie per autoveicoli e veicoli elettrici, le percentuali minime di contenuto riciclato saranno il 16% per il cobalto, l’85% per il piombo, il 6% per il litio e il 6% per il nichel entro i prossimi 8 anni (con un’ulteriore riduzione nei successivi 5 anni).
Per quanto riguarda l’annosa questione dei rifiuti, l’obiettivo è la raccolta del 63% entro il 2027 e del 73% entro il 2030. Per le batterie dei mezzi di trasporto leggeri, obiettivi al 51% entro il 2028 e al 61% entro il 2031.
Infine, per i materiali recuperati dalle batterie dismesse, ci sarà l’obbligo di recupero del 50% di litio entro il 2027 e dell’80% entro il 2031, e del 90% di cobalto, rame, piombo e nichel entro il 2027 (95% entro il 2031).
IL COMMENTO
Il presidente della Federazione Anie Confindustria, Filippo Girardi, ha commentato il regolamento europeo sulle batterie.
Tra le altre cose Girardi ha detto: “Il nuovo regolamento batterie definisce un quadro legislativo stabile e di lungo termine per i produttori di batterie e i loro fornitori.”
E ancora: “Principio guida sarà inoltre quello della progettazione sostenibile, in termini di specifici requisiti sulla durata, sulla riciclabilità e il riutilizzo delle batterie, approccio al quale già da tempo le imprese hanno aderito con convinzione”.
Per poi rilevare alcune criticità: “Il regolamento non solo è estremamente complesso, essendo condizionata la sua completa attuazione alla pubblicazione di diversi atti di legislazione secondarla, ma è indubbio che i numerosi adempimenti previsti richiederanno alle imprese nazionali ed europee di mettere in campo investimenti importanti per adeguare i propri prodotti e i propri processi. Diventa a maggior ragione strategico rafforzare le azioni di tutela dell’industria europea delle batterie”.