giovedì, Novembre 14, 2024

Pulire casa diventa un gioco: la realtà aumentata applicata a Dyson

PULIRE CASA DIVENTA UN GIOCO: LA REALTÀ AUMENTATA APPLICATA AL DYSON È UN SOGNO

Alzi la mano chi, usando un aspirapolvere, non ha mai creato una mappa mentale dell’area del pavimento in cui si è già passati. Oppure chi non ha mai calcolato a occhio la grandezza della spazzola per fare in modo che la prossima “strisciata di aspirazione” escludesse l’area appena pulita. La realtà aumentata potrebbe essere d’aiuto per queste attività, introducendo il concetto di gamification anche negli aspirapolvere a batteria.

PULIRE DIVERTENDOSI. PERCHÉ NO

La “gamification”, o ludicizzazione, consiste nell’utilizzare elementi tipici dei giochi, come punti, livelli, premi e Classifiche, in contesti non ludici al fine di coinvolgere emotivamente gli utenti e influenzarne il comportamento, o rendere più divertente un’attività che altrimenti lo sarebbe meno.

Daniel Beauchamp è capo degli ingegneri AR/VR di Shopify – la piattaforma e-commerce che permette di avviare con semplicità un’attività di vendita – e sul suo profilo X ha pubblicato un Video in cui si vede un aspirapolvere Dyson usato in combinazione con la Realtà Aumentata (AR).

Attraverso la AR del visore Meta Quest Pro, IL PAVIMENTO DI CASA Beauchamp mostra uno strato verde fintanto che la spazzola del Dyson non gli passa sopra. In questo modo, Beauchamp sa dove è già passato con l’aspirapolvere e quale area del pavimento è ancora da pulire.

Oltra all’utilità immediata di una sovrapposizione Grafica di questo tipo, IL “PAVIMENTO VERDE DA CANCELLARE” INTRODUCE ANCHE L’ELEMENTO GAMIFICATION che rende più gradevole l’attività di pulizia, o quanto meno più divertente.

Si tratta di un’applicazione prototipale, realizzata probabilmente solo per diletto (almeno al momento) e Beauchamp non ha spiegato nel dettaglio il funzionamento tecnico, ma a un certo punto del filmato si vede un controller del Quest messo di traverso rispetto alla lunghezza della batteria del Dyson. Beauchamp lo ha confermato, dicendo di averlo tenuto fermo con del nastro adesivo.

Il Quest può effettuare un tracciamento delle mani dell’utente ma è molto più preciso regolandosi con i controller del visore. Quindi Beauchamp deve avere sfruttato il tracciamento spaziale del controller per farlo combaciare con la spazzola del Dyson.

È impossibile pensare a un’attività di questo tipo svolta per lungo tempo con le capacità AR e il peso del Meta Quest Pro ma, un domani, occhiali smart molto più leggeri come i Ray-Ban Meta smart glasses potrebbero essere il candidato perfetto.

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