Windows 11 E I SUOI REQUISITI SEVERI
Una delle principali lamentele che riguardano Windows 11 ha a che fare con l’introduzione di requisiti troppo severi, che tagliano fuori sistemi neanche troppo vecchi, di fatto ancora pienamente in grado di supportare la più recente piattaforma Microsoft. Sebbene vi siano diverse metodologie per installare Windows 11 su un PC non compatibile, la decisione di limitare il supporto ufficiale alle CPU Intel Kaby Lake (ottava generazione) e successive nonché ai processori AMD Ryzen 2000 e seguenti risulta, per molti, un’inutile forzatura. Una scelta che in prospettiva potrebbe aumentare il volume dei rifiuti elettronici.
L’azienda ha fatto presente, poi, che la necessità di avvalersi di macchine basate sul chip TPM 2.0 ha come obiettivo quello di migliorare la Sicurezza del sistema. Anche se abbiamo visto come il logo del produttore mostrato da UEFI possa essere sfruttato per eseguire codice dannoso e che, ad esempio, la vulnerabilità shim fa vacillare l’intero Secure Boot.
LE PRESTAZIONI DEL MENU START WINDOWS 11 AL CENTRO DI NUOVE POLEMICHE
A metterci il carico è l’ex ingegnere Microsoft Andy Young, che ha pubblicamente criticato la natura lenta e ingombrante di Windows 11. Nel breve Video condiviso su Twitter, Young afferma di avere un PC basato su processore Intel Core i9 da 1.500 euro con 128 GB di memoria RAM. Eppure le prestazioni del menu Start sarebbero “comicamente scadenti”.
Young ha specificato di aver attivamente contribuito a sviluppare alcune porzioni del codice di Windows, durante il suo tempo speso alle dipendenze di Microsoft. I suoi commenti, insomma, non sono per partito preso ma devono essere considerati come critiche obiettive e costruttive. Egli ritiene che Windows 11, almeno allo stato attuale, sia “incompleto”.
DESIGN DEL MENU START DI WINDOWS 11: PIETRA DELLO SCANDALO ANCHE IN PASSATO
L’ex ingegnere Software non è il solo a criticare il comportamento del menu Start di Windows 11. Jensen Harris, ex direttore Microsoft della divisione User Experience, aveva a sua volta messo alla berlina il menu principale di Windows 11 dichiarandosi scioccato di come scelte inadeguate siano potute arrivare “in produzione” e quindi nelle mani degli utenti finali.
Come si vede nel suo video, Young si concentra sulla scarsa reattività del menu Start che in molti frangenti sembra lento o addirittura “congelato”. Una delle ragioni delle prestazioni mediocri potrebbe essere riconducibile al potenziale inserimento di annunci e promozione nella sezione Raccomandato. E sembra che Microsoft voglia continuare a battere questa strada, con l’introduzione di una speciale opzione per visualizzare o nascondere i riferimenti pubblicitari in Windows 11.
È difficile dire, a questo punto, se la Windows 11 24H2 sarà migliore. Le versioni di anteprima destinate agli iscritti al programma Insider evidenziano ancora problemi di prestazioni, come conferma anche Albacore. E ha quasi dell’incredibile che sia necessario ricorrere a trucchi ed espedienti per velocizzare Esplora file, ad esempio negando la visualizzazione di un’anteprima personalizzata del contenuto delle cartelle.
In conclusione, le critiche su Windows 11 e le sue prestazioni non sembrano placarsi. L’ex dipendente Microsoft Andy Young ha messo in luce le inefficienze del menu Start, sollevando dubbi sulla completezza del sistema operativo. Resta da vedere se Microsoft riuscirà a risolvere i problemi di reattività e performance che sembrano affliggere la nuova versione del sistema operativo.