venerdì, Novembre 15, 2024

Passaggio al DVB-T2: MUX Rai a settembre. Nuovo contratto firmato

RAI PASSA ALLO STANDARD DVB-T2: NUOVA DATA FISSATA PER IL 1° SETTEMBRE

Una nuova data per il passaggio di un multiplex di RAI allo standard di trasmissione DVB-T2 è stata fissata ufficialmente: il 1° settembre.

Ciò che era già emerso come anticipazione nei giorni scorsi è stato confermato da Stefano Ciccotti, direttore tecnologi di Rai, durante la presentazione del nuovo libro di Fondazione Astrid – intitolato “La televisione del futuro – Le prospettive del mercato televisivo nella transizione digitale” e pubblicato da Il Mulino – che si è tenuta questa mattina, 26 gennaio, a Bologna.

Le parole sono state dirette, senza giri di parole. “Confermo il passaggio di un MUX Rai al DVB-T2 a settembre”, ha detto Ciccotti.

UNA DATA NUOVA NON È UNA DATA CERTA

Una dichiarazione d’intenti esplicita, che però – visto quanto accaduto in questi anni – poco rassicura sull’effettivo passaggio: in più occasioni date stabilite o dal ministero o dai contratti di servizio stipulato da Rai non sono state rispettate. O anche specifici dettagli – come la presenza della codifica in HEVC insieme con il nuovo standard DVB-T2 – che sono stati prima annunciati e poi disconosciuti.

La Rai avrebbe dovuto passare un multiplex al DVB-T2 già lo scorso 10 gennaio, nonostante avesse espresso alcuni dubbi, principalmente legati a possibile complicazioni legate alla sostituzione dei TV in concomitanza con eventi televisivi rilevanti come le prossime Olimpiadi di Parigi.

Il 10 gennaio è passato, però, senza un nulla di fatto. Ora è il 1° settembre il prossimo traguardo. Sarà rispettato?

LE IMPLICAZIONI DEL PASSAGGIO ALLO STANDARD DVB-T2

Il passaggio al nuovo standard di trasmissione televisiva DVB-T2 avrà sicuramente delle implicazioni significative per gli utenti, che dovranno adattarsi e, in alcuni casi, sostituire i dispositivi di ricezione. Si prospettano, infatti, cambiamenti tecnologici e un nuovo decoder potrebbe essere necessario per continuare a ricevere i canali televisivi della RAI.

Inoltre, l’adozione del DVB-T2 potrebbe permettere di trasmettere una maggiore quantità di dati, migliorando la qualità Video e audio dei canali televisivi e consentendo la trasmissione in alta definizione anche dei canali gratuiti.

LA POSIZIONE DEL MINISTRO FRANCESCHINI

Il Ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Dario Franceschini, ha sostenuto in più occasioni l’importanza del passaggio al DVB-T2, affermando che rappresenta un’opportunità per migliorare l’offerta televisiva e per consentire ai cittadini di accedere a una qualità audiovisiva superiore.

Il passaggio al DVB-T2 è stato inserito anche nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza come una delle azioni volte a potenziare l’infrastruttura digitale del paese e a migliorare l’accesso alla connettività e ai servizi digitali.

LA SITUAZIONE ATTUALE DELL’ADATTAMENTO

La transizione al DVB-T2 richiede tempo e risorse, e le realtà locali e nazionali coinvolte nella trasmissione televisiva devono attuare adeguamenti tecnologici e organizzativi per garantire una transizione fluida e senza traumi per gli utenti.

Alcune regioni potrebbero essere più avanti nel processo di adattamento rispetto ad altre, e potrebbero già offrire la trasmissione in DVB-T2. Tuttavia, il passaggio completo richiede un impegno coordinato e sinergico da parte di tutti gli attori coinvolti.

IL RUOLO DELLA GESTIONE DELLE FREQUENZE

La gestione delle frequenze è un elemento cruciale nella transizione al DVB-T2, e richiede un coordinamento tra gli operatori televisivi e le autorità di regolamentazione per garantire una corretta allocazione e utilizzo delle risorse spettrali disponibili.

La transizione al DVB-T2 potrebbe consentire di ottimizzare l’uso dello spettro radioelettrico e di liberare bande di frequenza per altri servizi, come ad esempio la connettività mobile ad alta velocità.

IL FUTURO DELLA TELEVISIONE DIGITALE

Il passaggio al DVB-T2 rappresenta un passo significativo verso il futuro della televisione digitale, consentendo una maggiore efficienza nelle trasmissioni e aprendo nuove possibilità per l’offerta di contenuti multimediali ad alta qualità.

Tuttavia, il successo della transizione dipenderà dall’efficacia delle azioni messe in atto dagli operatori e dalle istituzioni coinvolte, nonché dalla comprensione e collaborazione degli utenti nel processo di adattamento.

Resta da vedere se il 1° settembre rappresenterà davvero una svolta nel panorama televisivo italiano, portando con sé una migliore esperienza televisiva per tutti gli spettatori.

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