venerdì, Novembre 15, 2024

Neuralink: le ultime novità sul primo impianto cerebrale installato su un essere umano

NEURALINK INSTALLA IL PRIMO IMPIANTO CEREBRALE SU UN ESSERE UMANO

Il mondo della Tecnologia e della Scienza ha fatto un importante passo avanti con l’annuncio di Neuralink riguardante l’installazione del primo impianto cerebrale su un essere umano. Questo evento ha inevitabilmente scatenato una serie di reazioni, dividendo il pubblico tra entusiasti e detrattori.

Il fortunato destinatario di questo innovativo impianto è stato scelto tra migliaia di volontari e l’annuncio è stato dato personalmente da Elon Musk, l’imprenditore visionario alla guida di Neuralink. Musk ha condiviso la notizia tramite un post su X, svelando che il primo essere umano a ricevere l’impianto si sta riprendendo bene e i risultati iniziali mostrano un promettente rilevamento dei picchi neuronali. Inoltre, Musk ha anche rivelato che il primo chip impiantato da Neuralink su un essere umano si chiama Telepathy.

Neuralink, fondata nel 2016, si occupa dello sviluppo di interfacce neurali impiantabili. Il suo primo obiettivo è quello di applicare la tecnologia per supportare le condizioni di disabilità fisica come la paralisi e la cecità. Tuttavia, Elon Musk ha dichiarato già nel 2018 che il suo sogno è di creare una simbiosi tra l’uomo e l’Intelligenza Artificiale, aprendo la strada a una serie di considerazioni etiche e morali.

Prima di questo importante traguardo, Neuralink ha condotto diversi esperimenti sugli animali. Uno dei più noti è quello del macaco che giocava a Pong con la mente, senza utilizzare il joystick, dopo aver ricevuto l’impianto cerebrale. Tuttavia, nel settembre del 2023, Elon Musk ha annunciato la morte di un’altra scimmia coinvolta nelle sperimentazioni, precisando che Neuralink aveva scelto solo scimmie malate terminali per i primi impianti.

La strada verso l’impianto in un essere umano non è stata facile. Dopo un iniziale rifiuto, Neuralink ha finalmente ricevuto l’approvazione dalla FDA (Food and Drug Administration) nel maggio del 2023, aprendo le porte all’impianto di chip negli esseri umani. Nel settembre dello stesso anno, l’azienda ha aperto le iscrizioni per il primo impianto cerebrale su un essere umano, ottenendo un notevole successo. In pochi mesi, Neuralink ha ricevuto migliaia di richieste di persone affette da lesioni o malattie neurologiche, dimostrando l’interesse e la fiducia nel progetto. L’azienda ha pianificato di installare addirittura 22.000 chip entro il 2030.

Nei giorni precedenti all’annuncio del primo impianto su un essere umano, Neuralink è stata multata negli Stati Uniti dal dipartimento dei Trasporti per aver violato le leggi sui materiali pericolosi. Nonostante la multa sia stata di soli 2.480 dollari, questo episodio solleva importanti questioni riguardo alla gestione etica e ambientale delle attività di ricerca e sviluppo.

L’installazione di impianti neuronali come quelli sviluppati da Neuralink solleva importanti questioni etiche e morali. Molti si chiedono come rapportarsi a un’ibridazione così profonda tra tecnologia e umanità. Forse la migliore posizione da assumere è quella di non avere pregiudizi in un senso né nell’altro. Se questa tecnologia può migliorare la vita di chi è affetto da patologie neurologiche o disabilità, perché opporsi? Tuttavia, è importante mantenere una visione critica e non permettere che sogni e ambizioni futuristiche portino a una negazione dei limiti costitutivi dell’umano, come l’invecchiamento e la morte.

In conclusione, nessuna scoperta tecnologica è intrinsecamente buona o cattiva. Dipende dall’uso che se ne fa. Tuttavia, con il potenziale impatto sull’umana condizione, è fondamentale affrontare queste innovazioni con attenzione e responsabilità. La via verso una simbiosi tra uomo e tecnologia è ancora lunga e i dibattiti etici e morali continueranno a tenerci compagnia lungo questo percorso.

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