MASTERS OF THE AIR: IL NUOVO CAPITOLO DELLA TRIOLOGIA BELLICA DI SPIELBERG E HANKS
Dopo le battaglie terrestri (Band of Brothers) e quelle in mare (The Pacific), Steven Spielberg e Tom Hanks tornano a raccontare gli eventi della seconda guerra mondiale in ambito seriale come produttori di Masters of the Air, nuova serie Apple TV+ disponibile dal 26 gennaio. Un progetto imponente (il budget è stimato in circa 250 milioni di dollari) che conferma le ambizioni di Apple per la propria piattaforma e regala agli spettatori il terzo capitolo di quella che possiamo considerare una trilogia seriale, tripartita fra terra, mare e cielo come Dunkirk di Christopher Nolan (ambientato durante il medesimo conflitto, ma dedicato all’eroismo delle truppe britanniche).
UNA NARRAZIONE INTENSA E COMMUOVENTE
Nel corso della miniserie impariamo ad ammirare il loro coraggio in battaglia e a conoscere le loro intime fragilità, in un crescendo di emozioni e dolore che tocca anche le pagine più buie della storia della seconda guerra mondiale.
MASTERS OF THE AIR: UN CAPOLAVORO DEL Cinema BELLICO
Per cura del dettaglio, sforzo produttivo e resa visiva, Masters of the Air ha poco da spartire con la maggior parte delle serie recenti. Quello orchestrato da Steven Spielberg e Tom Hanks e diretto da registi del calibro di Cary Fukunaga (No Time to Die) è vero e proprio cinema bellico di serie A, più vicino a Top Gun che alle serie originali più in voga sulle varie piattaforme. Una gioia per gli occhi, in cui si percepisce la mano di Spielberg soprattutto nella ricerca della atmosfere fuori moda del grande cinema di guerra del passato, in cui coniugare spettacolarità e introspezione. D’altronde, non è certo un mistero che i nazisti siano i cattivi per eccellenza di tutta la filmografia di Spielberg.
DEFINIZIONE DI PERSONAGGI E ALTI E BASSI
Non mancano i momenti struggenti, come quando si affronta a viso aperto il razzismo latente nell’aviazione statunitense o si tratteggia l’atroce rischio a cui si espongono costantemente questi giovani uomini. A differenza di Band of Brothers e The Pacific, si ha però la sensazione che il materiale umano e narrativo da affrontare sia eccessivo, con conseguenti dilatazioni temporali su risvolti non centrali e al contrario qualche superficialità di troppo nella caratterizzazione di alcuni personaggi. Da segnare inoltre qualche eccesso retorico, comprensibile e in fondo realistico nei dialoghi fra i militari, ma decisamente invadente nella voce fuoricampo, troppo spesso impegnata a spiegare l’ovvio.
UNA MINISERIE DI ALTA QUALITÀ
I piccoli difetti segnalati non possono però sminuire la portata di una miniserie che, come le precedenti escursioni seriali della premiata ditta Spielberg-Hanks. alza l’asticella della qualità sul piccolo schermo, dando vita a un quadro visivamente sontuoso, fatto di ardore, sacrificio e disperazione. Un’Opera davanti alla quale è difficile restare indifferenti, in cui il cielo diventa una tela dove raccontare per Immagini e sfidare i limiti tecnici e produttivi.
IL CAST E LE PERFORMANCE
Doverosa una menzione per il cast, in cui oltre ai già citati si distinguono Barry Keoghan (sulla cresta dell’onda per Saltburn) e Joanna Kulig (indimenticabile in Cold War), oltre a figli d’arte come Sawyer Spielberg, Raff Law e Nikolai Kinski.
DISPONIBILITÀ E PROSSIME USCITE
Masters of the Air è disponibile dal 26 gennaio su Apple TV+, con i primi due episodi su nove totali. Gli altri episodi saranno distribuiti sulla piattaforma con cadenza settimanale.
CONCLUSIONE
In conclusione, Masters of the Air si posiziona come una delle serie di maggior spicco del panorama seriale contemporaneo. Offre una nuova e coinvolgente prospettiva sulla seconda guerra mondiale, immerge lo spettatore in un vortice di emozioni e lo porta a riflettere su temi profondi. L’attesa è dunque forte per gli episodi futuri e per ciò che questa serie potrà offrire al pubblico che ne seguirà l’evoluzione. Indubbiamente, Masters of the Air rappresenta un’opera che alimenterà discussioni e riflessioni per lungo tempo ancora.