lunedì, Novembre 18, 2024

L’impatto dell’Intelligenza Artificiale sulla crisi energetica: i data center in difficoltà

BOOM DELL’Intelligenza Artificiale: CRISI ENERGETICA NEI DATA CENTER

Negli ultimi mesi l’Intelligenza Artificiale ha vissuto un vero e proprio boom, con investimenti onerosi da parte dei colossi tecnologici e la costruzione di data center appositi in tutto il mondo. La crescita esponenziale di questa Tecnologia, però, ha anche aumentato notevolmente i consumi energetici, con le strutture che stanno vivendo dei problemi di alimentazione. In tal senso, si parla ormai di veri e propri “colli di bottiglia” che stanno frenando la crescita dell’IA.

ANDY JASSY AVVISÒ: UN ALLARME ANCHE DA PARTE DI Amazon

Un allarme a cui fa eco quanto detto qualche mese prima da Andy Jassy, il CEO di Amazon. In un momento storico dove si parla di sostenibilità, i consumi energetici legati al mantenimento dell’IA sono un vero e proprio pugno nello stomaco. Secondo quanto affermato dall’IEA, l’Agenzia Internazionale per l’Energia, nel 2026 il consumo di elettricità nei data center di tutto il mondo dovrebbe aumentare fino a 1.000 TWh. Per quantificare questo valore, basti pensare che equivale al consumo totale di energia elettrica di tutto il Giappone.

LA CRISI ENERGETICA NEI DATA CENTER: UN PROBLEMA CHE FRENAA LO SVILUPPO DELL’IA

Il semplice funzionamento dei data center non è l’unico problema legato all’IA. Queste strutture, infatti, non possono essere costruite ovunque: serve accesso a fonti di acqua per poter raffreddare i dispositivi. I luoghi adatti a tale scopo, soprattutto nel contesto americano, sono già stati occupati. Allo stato attuale, di fatto, la mancanza di energia sembra essere l’unico grande ostacolo che deve affrontare lo sviluppo dell’IA. Per capire quanto sia forte la “sete” energetica, basti pensare che Microsoft, nello scorso anno, ha cominciato a valutare l’idea di implementare piccoli reattori nucleari proprio per raffreddare i suoi data center.

MICROSOFT VALUTA L’UTILIZZO DI PICCOLE CENTRALI NUCLEARI

In un momento storico dove si parla di sostenibilità, i consumi legati al mantenimento dell’IA sono un vero e proprio pugno nello stomaco. Secondo quanto affermato dall’IEA, l’Agenzia internazionale per l’energia, nel 2026 il consumo di elettricità nei data center di tutto il mondo dovrebbe aumentare fino a 1.000 TWh. Per quantificare questo valore, basti pensare che è il consumo totale di energia elettrica di tutto il Giappone.

Il semplice funzionamento dei data center, però, non è l’unico problema legato all’IA. Queste strutture, infatti, non possono essere costruite ovunque: serve accesso a fonti di acqua per poter raffreddare di dispositivi. I luoghi adatti a tale scopo, soprattutto nel contesto americano, sono già stati occupati. Allo stato attuale, di fatto, la mancanza di energia sembra essere l’unico grande ostacolo che deve affrontare lo sviluppo dell’IA. Per capire quanto sia forte la “sete” energetica, basti pensare che Microsoft, nello scorso anno, ha cominciato a valutare l’idea di implementare piccoli reattori nucleari proprio per raffreddare i suoi data center.

In conclusione, l’incremento esponenziale dell’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale sta portando a una crisi energetica nei data center che potrebbe frenare ulteriormente lo sviluppo di questa tecnologia. Le soluzioni alternative, come l’implementazione di piccole centrali nucleari, potrebbero essere una strada da percorrere per garantire un futuro sostenibile e efficiente per l’IA.

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