IL CASO DI DAYS GONE: UNA STORIA DI SUCCESSO NON APPREZZATA
Dopo il grande successo ottenuto con la vendita di oltre 7 milioni di copie di Days Gone, il game director John Garvin sembra essere ancora amareggiato per la decisione di Sony di non finanziare un sequel. Garvin ha spesso criticato il colosso giapponese per non aver apprezzato il lavoro svolto dal team di sviluppo di Sony Bend Studio.
Le dichiarazioni di Garvin sul trattamento riservato a Days Gone da parte di Sony hanno scatenato un dibattito tra i fan del gioco e i sostenitori dell’azienda. Molti credono che il successo commerciale del primo capitolo non sia stato sufficiente per garantire la realizzazione di un sequel, mentre altri ritengono che Sony abbia preferito investire in nuove proprietà intellettuali anziché continuare con una saga già consolidata.
LE ACCUSE DI GARVIN A SONY
Le recenti dichiarazioni di Garvin sul futuro del settore videoludico e sulla preferenza dei giochi live service rispetto alle esperienze single player basate sulla storia sembrano confermare la sua opinione sulle scelte di Sony. Secondo il game director, l’azienda avrebbe considerato Days Gone un fallimento nonostante il successo di vendite, poiché non rientrava nel nuovo modello di business basato sui servizi online.
Garvin ha inoltre sottolineato il suo contributo al successo di Days Gone, facendo presente che un possibile sequel senza di lui e del co-game director Jeff Ross non sarebbe stato la stessa cosa. Le sue parole sembrano riflettere una certa delusione per il mancato riconoscimento da parte di Sony del lavoro svolto dal team di sviluppo.
LA NUOVA DIREZIONE DI BEND STUDIO
L’annuncio di un nuovo progetto da parte di Sony Bend Studio, incentrato su un titolo open world a sviluppo continuo basato su una nuova proprietà intellettuale, sembra confermare la tendenza dell’azienda verso i giochi live service. Questa scelta potrebbe rappresentare una svolta per lo studio, che potrebbe abbracciare un nuovo modello di business per rimanere competitivo nel mercato videoludico sempre in evoluzione.
Tuttavia, la decisione di abbandonare il mondo dei giochi single player potrebbe deludere i fan di titoli come Days Gone, che hanno apprezzato l’esperienza di gioco offerta dal team di Bend Studio. Resta da vedere come questa nuova direzione influenzerà il futuro dello studio e se riuscirà a conquistare anche i giocatori abituati a esperienze di gioco più tradizionali.
CONCLUSIONE
La controversia tra John Garvin e Sony sembra essere destinata a continuare, con il game director che non perde occasione per criticare le politiche dell’azienda e difendere il lavoro svolto dal team di sviluppo. Mentre i fan attendono di scoprire cosa riserverà il futuro per Sony Bend Studio e se ci sarà mai un seguito di Days Gone, resta da vedere se le nuove tendenze del settore videoludico influenzeranno anche lo sviluppo di giochi single player basati sulla storia. L’unica certezza è che la passione e l’impegno dei team di sviluppo continueranno a dare vita a esperienze di gioco indimenticabili per i giocatori di tutto il mondo.