Se hai mai desiderato sfrecciare in un jetpack della vita reale, la tua opportunità ti aspetta, se hai quantità di denaro esorbitanti, ovviamente.
Gravity, una startup di “volo umano” con sede nel Regno Unito, ha mostrato la sua ultima tuta da jet all’International Manufacturing Technology Show di quest’anno a Chicago. Il fondatore di Gravity Richard Browning si è librato per diversi metri su un prato mentre i partecipanti guardavano, fluttuando avanti e indietro tra la folla per dare a tutti un’occhiata alla sua invenzione in azione. I movimenti di Browning erano simili a quelli di un subacqueo: lenti, aggraziati e calcolati. Ma alla fine, ha sfrecciato sull’erba per dimostrare la destrezza della tuta da jet a velocità più elevate.
Considerata la prima tuta jet brevettata al mondo, la tecnologia di Gravity offre 1.000 cavalli e consente all’utente di volare ovunque da 10 a diverse centinaia di piedi da terra. (È tecnicamente in grado di raggiungere un’altitudine di 12.000 piedi, ma Gravity mantiene i suoi voli un po’ più docili per ovvi motivi di sicurezza.) Utilizza cinque motori a reazione a turbina a gas, che funzionano con carburante per jet, diesel o cherosene. Questi aiutano l’utente a ottenere velocità fino a 80 miglia orarie.
Le tute da jet costano circa $ 400.000, ma Gravity offre esperienze di volo individuali per $ 3.500 e programmi di addestramento di volo personalizzati per $ 8.500. Gravity afferma che può volerci del tempo prima che i sistemi vestibolari dei nuovi utenti si adattino alla sensazione unica di volare nella tuta. Dopo aver superato qualsiasi cinetosi o squilibrio, i nuovi utenti possono concentrarsi sull’affinamento dei loro movimenti.
Ma le tute jet di Gravity non esistono solo per il gusto della novità. L’azienda ha prestato la sua tecnologia alla Royal Navy, che l’ha utilizzata per saltare dalla corazzata alla barca in mezzo all’oceano. Gravity sta anche collaborando con un servizio di ambulanza aerea britannica per consentire ai medici di raggiungere le emergenze più rapidamente e stabilizzare i pazienti prima dell’arrivo dei veicoli convenzionali.