venerdì, Dicembre 20, 2024

La verità sulla musica commerciale: Debussy e il suo influencerismo

**LA GENESI DI DANSE SACRÉE ET DANSE PROFANE**

La storia di Danse Sacrée et Danse Profane ha inizio nel 1904, quando il famoso compositore Claude Debussy realizza due opere che mettono in risalto la parte di arpa. Questo particolare risulta essere frutto di una richiesta della ditta Pleyel, che stava per lanciare una nuova arpa cromatica sul mercato e aveva bisogno di pubblicità.

**LA NASCITA DELL’ARPA CROMATICA**

Nell’estate del 1903, la ditta Pleyel si preparava a sfidare la concorrenza dell’arpa diatonica della Érard con il lancio della nuova arpa cromatica. Questo strumento rivoluzionario consentiva al musicista di suonare tutti i 12 semitoni senza l’utilizzo dei pedali, grazie a un sistema di corde intrecciate. La rivalità tra le due ditte ricorda quella tra Fender e Gibson nel mondo delle chitarre.

**DEBUSSY E LA CAMPAGNA PUBBLICITARIA**

Per pubblicizzare la nuova arpa cromatica, il direttore della ditta Pleyel chiese a Claude Debussy di creare un’Opera che evidenziasse le potenzialità dello strumento. Così nascono le Danze Sacre e Profane, opera che rappresentava, in realtà, una strategia pubblicitaria piuttosto che una scelta artistica.

**LA VERITÀ SULLA MUSICA COMMERCIALE**

Questa storia ci porta a riflettere sulla natura commerciale della musica. Spesso si tende a denigrare la musica “commerciale”, ma la verità è che l’arte è sempre stata parte del commercio. Da Michelangelo dipingere la Cappella Sistina per papa Giulio II al successo dei Beatles e dei One Direction, l’arte è sempre stata legata al mercato.

**LA MUSICA È TUTTA COMMERCIALE**

La frase dei Pink Floyd “la luna è tutta oscura” si applica perfettamente alla musica: non esiste la musica commerciale, perché tutta la musica è commerciale. Anche i Pink Floyd, con brani come “Money”, hanno dimostrato che il successo commerciale e l’arte possono coesistere.

**IL RUOLO DEL COMMERCIO NELLA MUSICA**

Senza il commercio della musica, molti artisti non avrebbero potuto dedicarsi alla creazione artistica. La musica è un bene universale, e il suo valore non dovrebbe essere misurato in base a criteri di commercialità. Chi denigra la musica commerciale si pone solo in una posizione di presunta superiorità culturale.

**CONCLUSIONE: LA MUSICA È ARTE E COMMERCIO**

In conclusione, la musica è un’arte che si nutre del commercio. La storia di Danse Sacrée et Danse Profane e la sua genesi commerciale ci ricordano che l’arte e il mercato sono sempre stati legati. Quindi, anziché parlare di musica commerciale, dovremmo apprezzare la bellezza e la diversità di tutte le forme di musica, indipendentemente dal loro successo commerciale. La musica è bella tutta, ed è tutta commerciale. Anche quella di Claude Debussy.

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