**IL 97% DEGLI INFLUENCER E IL PROBLEMA DELLA TRASPARENZA**
Il problema della trasparenza nel content marketing online è sempre più evidente, specialmente quando si parla di influencer. L’analisi effettuata dalla Commissione europea e dalle autorità nazionali per la tutela dei consumatori di 22 Stati membri, Norvegia e Islanda, ha rivelato alcuni dati sconcertanti. Il 97% degli influencer controllati ha pubblicato contenuti commerciali, ma solo il 20% di essi li ha sistematicamente dichiarati come tali. Questo solleva una serie di interrogativi sulle pratiche di marketing poco trasparenti e sull’effettiva tutela dei consumatori online.
**I DATI DELLO SCREENING**
Il quadro emerso dallo screening effettuato ha evidenziato diverse criticità. Oltre al dato sulle dichiarazioni dei contenuti commerciali, si è scoperto che il 78% degli influencer controllati esercitava un’attività commerciale. Tuttavia, solo il 36% di essi risultava registrato come commerciante a livello nazionale e il 30% non ha fornito dettagli aziendali nei propri post. Inoltre, il 38% non ha utilizzato le etichette della piattaforma per divulgare i contenuti commerciali, optando invece per diciture diverse come “collaborazione” (16%), “partnership” (15%) o un generico ringraziamento al brand partner (11%). In totale, sono 358 gli influencer destinati a ulteriori indagini.
Le autorità nazionali li contatteranno per chiedere loro di seguire le regole in vigore e, se necessario, potranno essere adottate ulteriori misure coercitive, in conformità con le procedure nazionali.
**IL CONTROLLO DI IDONEITÀ**
La Commissione europea ha annunciato che analizzerà i risultati della verifica anche alla luce degli obblighi legali delle piattaforme previsti dal Digital Services Act (DSA) e deciderà le necessarie azioni di enforcement. Secondo una nota dell’Esecutivo Ue, “le pratiche di marketing poco trasparenti evidenziano l’importanza di avere una legislazione moderna e robusta che sia adeguata a garantire i consumatori online”. I risultati della verifica faranno da base per il controllo di idoneità sulla ‘equità digitale’ così come previsto dalla legge europea a tutela dei consumatori. Lo scopo di questo controllo di idoneità è analizzare i problemi che i consumatori affrontano nei mercati digitali e determinare se l’attuale normativa sia sufficiente a garantire un alto livello di protezione dei consumatori o se sono necessari aggiornamenti.
La trasparenza nel marketing online è un tema sempre più dibattuto e l’analisi condotta dalla Commissione europea e dalle autorità nazionali per la tutela dei consumatori di 22 Stati membri, Norvegia e Islanda, ha messo in luce delle criticità significative. L’incidenza di contenuti commerciali non dichiarati come tali da parte degli influencer solleva dubbi sulla reale tutela dei consumatori. Resta da capire come le piattaforme e le autorità competenti affronteranno questa problematica e quali saranno le misure coercitive adottate per garantire una maggiore trasparenza e tutela dei consumatori online.