giovedì, Dicembre 19, 2024

La storia di Dave Plummer dietro la formattazione in Windows

La finestra per la formattazione di Windows è vecchia di trent’anni

Dave Plummer è un noto ingegnere Software, conosciuto per il lavoro che ha profuso nello sviluppo di diverse funzionalità ampiamente utilizzate in Windows. È ad esempio l’autore del Task Manager, la finestra che in tutte le versioni di Windows appare premendo CTRL+MAIUSC+ESC oppure usando la combinazione di tasti CTRL+ALT+CANC quindi scegliendo Gestione attività.

Ma ha anche implementato il supporto per la compressione e decompressione degli archivi Zip, rivelando perché – ancora oggi – i file compressi sono lenti da gestire in Windows.

Com’è nata la schermata di formattazione di Windows, utilizzata ancora oggi

L’autore ha iniziato scrivendo su un foglio di carta tutte le opzioni e le scelte possibili rispetto alla formattazione di un’unità di memorizzazione: file system, etichetta, dimensione dei cluster, compressione, crittografia, e così via.

Successivamente, ha utilizzato il software Resource Editor di VC++2.0 per creare un semplice stack con tutte le scelte che gli utenti avrebbero potuto effettuare. La soluzione non era affatto elegante ma si trattava di una proposta “provvisoria”: successivamente sarebbe arrivata un’interfaccia più accattivante.

Invece, Plummer fa notare che – nonostante siano passati circa 30 anni – quella finestra di dialogo è rimasta la versione temporanea concepita quel giovedì mattina. E avverte di porre la massima attenzione quando si inseriscono nel codice delle soluzioni temporanee. Queste ultime, infatti, tendono a essere tralasciate o dimenticate nel tempo e possono causare problemi o complicazioni sul lungo periodo.

La scelta non ottimale delle dimensioni del cluster

L’ex ingegnere Microsoft racconta che, per esempio, al momento della creazione della schermata per la formattazione delle unità in Windows, egli ha dovuto riflettere sul concetto di cluster slack.

Il cluster è la più piccola unità di spazio allocabile su un disco ed è composto da un certo numero di settori. Quando si memorizza un file, può accadere che l’ultimo cluster utilizzato per quel file non sia completamente riempito. Lo spazio non utilizzato all’interno di quel cluster è chiamato cluster slack.

Il fenomeno del cluster slack può verificarsi per diversi motivi: ad esempio se il file occupa uno spazio inferiore alla dimensione del cluster oppure se il file non riempie completamente l’ultimo cluster in cui è allocato. Il cluster slack può essere considerato come uno spreco di spazio, soprattutto nel caso dei file system in cui le dimensioni dei cluster sono relativamente grandi.

Ne abbiamo parlato nell’articolo incentrato sulle differenze tra le dimensioni e le dimensioni su disco nelle proprietà delle unità in Windows.

Plummer osserva che la decisione riguardante il cluster slack per i volumi FAT32, ha influito sulle limitazioni in termini di dimensione. Nel caso delle unità FAT32, infatti, non è possibile superare i 32 GB in Windows. “Questo limite è stato una scelta arbitraria di quella mattina e si è rivelato un effetto collaterale permanente“, ha osservato l’ingegnere.

Con la sua storia dietro la creazione della schermata di formattazione di Windows, Plummer ci offre uno sguardo interessante sulle decisioni di design e sviluppo che possono influenzare l’utilizzo quotidiano del sistema operativo più diffuso al mondo.

ARTICOLI COLLEGATI:

ULTIMI ARTICOLI: