venerdì, Novembre 15, 2024

La Nostalgia dei Videogiochi: Riviste, Manuali e Guide Strategiche – Un Ritorno al Passato dell’Industria Videoludica

LA NOSTALGIA PER LE RIVISTE SPECIALIZZATE

Durante l’inizio di questo 2024 videoludico, forse anche grazie ad uscite di spessore come Persona 3 Reload e Final Fantasy VII Rebirth, mi sono ritrovato come trasportato indietro nel tempo, e un forte senso di nostalgia per quella che personalmente considero l’epoca d’oro di questa industria mi ha letteralmente pervaso. Gli esempi da me citati non sono un caso, essendo giochi la cui controparte originale è arrivata tra la fine degli anni ‘90 e i primi del 2000, un tempo in cui gli appassionati del medium potevano immergersi in tanti mondi fantastici col supporto di manuali, riviste e guide.

RIVISTE SPECIALIZZATE

Iniziamo parlando delle riviste specializzate, o magazine che dir si voglia, perché prima dell’esplosione di internet, dei blog e soprattutto dei social l’unico modo per tenerci informati sul nostro passatempo preferito era quello di acquistarne una dal nostro edicolante di fiducia. Era così infatti che venivamo a conoscenza di tutte le novità sul nostro passatempo preferito, dei giochi in produzione oltreoceano e delle date d’uscita dei titoli in arrivo, il tutto accompagnato da tante Immagini, interviste con gli sviluppatori e gli indimenticabili editoriali dei redattori dell’epoca.

CHE NOSTALGIA I MANUALI!

I manuali presenti all’interno delle custodie dei giochi erano forse il primo vero punto di contatto tra l’utente e l’esperienza che lo attendeva. Includevano una grande quantità di informazioni per permettere al giocatore di avere a portata di mano tutto ciò di cui poteva avere bisogno: da un’infarinatura base sui personaggi e il mondo, all’immancabile guida ai controlli, fino alle spiegazioni approfondite sulle combo o le possibili strategie da mettere in atto per padroneggiare al meglio un certo tipo di abilità.

LA BELLEZZA DELLE GUIDE STRATEGICHE

Passiamo ad un altro pezzo da novanta di quell’era videoludica, una risorsa fondamentale per ogni patito di gaming che voleva scoprire proprio tutto di un gioco, non lasciando neanche una side quest irrisolta o un angolo del mondo inesplorato. Parliamo ovviamente delle guide strategiche, una enciclopedia su uno specifico titolo e il suo universo, sul suo design e sulle sue meccaniche, sui suoi personaggi e le sue creature.

L’AVVENTO DEL DIGITALE

Con l’arrivo delle settima generazione di console, oltre ad assistere ad una netta evoluzione della Tecnologia e delle possibilità offerte da un videogioco grazie alla potenza delle nuove macchine e l’avvento dell’alta definizione, abbiamo assistito anche ad un importante depotenziamento di tutto ciò che riguardava i prodotti “informativi” a corredo del titolo stesso.

DOBBIAMO RASSEGNARCI A NON POSSEDERE PIÙ I GIOCHI?

Un’altra questione che mi ha riportato alla mente questi temi e mi ha fatto ragionare sul significato stesso di “possedere i Videogiochi” è un’intervista rilasciata a inizio anno da Philippe Tremblay, direttore degli abbonamenti di Ubisoft, che si è espresso in modo molto deciso sull’argomento.

In questa era moderna del gaming, c’è chi ancora custodisce e ricerca le vecchie guide del passato, e in alcuni casi ne vengono prodotte di nuove. A questo punto la parola passa a voi: conservate ancora riviste, manuali, e guide strategiche dei vostri titoli preferiti?

In conclusione, la testimonianza della perdita di questi elementi fisici nel mondo videoludico moderno mette in evidenza una netta differenza nell’esperienza di gioco e nell’interazione con i titoli di un tempo rispetto a quelli attuali. La riduzione della presenza di manuali e guide strategiche ha inevitabilmente diminuito il legame emotivo e tangibile che i giocatori avevano con i loro videogiochi preferiti, lasciando spazio a una modalità di consumo più digitale e immediata. Resta però una questione di preferenza personale e di affetto per il passato videoludico che porta molti a conservare e apprezzare ancora oggi quei vecchi supporti cartacei che facevano parte integrante dell’esperienza di gioco.

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