venerdì, Novembre 22, 2024

La lotta di una madre contro i videogiochi ‘addictive’

Una madre dell’Arkansas intenta causa legale contro i Videogiochi

Una madre residente in Arkansas ha deciso di intraprendere una causa legale contro alcuni dei più importanti videogiochi, che ritiene essere ‘addictive’ e in grado di creare dipendenza, soprattutto nei più giovani. La donna ha denunciato che suo figlio, iniziato a giocare a soli 12 anni, ha sviluppato una forte dipendenza da videogiochi che ha avuto un impatto negativo sulla sua vita.

LE ACCUSE DELLA MADRE

La madre sostiene che i giochi moderni si insinuano nel cervello dei ragazzi, diventando il loro pensiero fisso. Suo figlio, ora ventunenne, ha abbandonato la scuola, spende centinaia di dollari al mese in microtransazioni e soffre di scatti d’ira e depressione a causa della dipendenza dai videogiochi. La donna ha dichiarato di non essere riuscita a fermare il figlio a causa delle sue reazioni violente.

I DETTAGLI DELLE ACCUSE

La madre ha accusato giochi come Call of Duty, GTA e Minecraft di essere particolarmente pericolosi per i giovani. Call of Duty sarebbe in grado di stimolare continuamente i giocatori con nuove armi da sbloccare, mentre GTA offrirebbe una vasta gamma di attività coinvolgenti. Minecraft, secondo la donna, rappresenterebbe un rischio speciale per chi soffre di ADHD, in quanto porta i giocatori a pensare costantemente alle azioni da compiere nel gioco.

LA RISPOSTA DELL’ESA

In risposta alle accuse della madre, l’Entertainment Software Association (ESA) ha difeso l’industria videoludica. Secondo l’ESA, i videogiochi sono una forma di intrattenimento diffusa in tutto il mondo e vengono creati per offrire esperienze positive ai giocatori. L’associazione ha sottolineato l’importanza di fornire strumenti accessibili per gestire diversi aspetti del gameplay e ha respinto le accuse sostenendo che miliardi di persone giocano in modo sano e bilanciato.

EVOLUZIONE DELLA QUESTIONE

La vicenda della madre dell’Arkansas che denuncia i videogiochi come causa di dipendenza è destinata a continuare a far discutere. Nel frattempo, c’è attesa per la possibile svelatura della durata della campagna di GTA 6 da parte di uno sviluppatore.

In conclusione, l’accusa della madre mette in luce il dibattito sulla dipendenza da videogiochi, evidenziando la responsabilità delle aziende nel creare esperienze di gioco sicure e positive per i giovani. Resta da vedere come si evolverà la questione e se porterà a cambiamenti nel settore videoludico.

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