giovedì, Novembre 21, 2024

La FCC vuole indagare su Apple per la chiusura di Beeper Mini

CHIUSURA FORZATA DI BEEPER MINI: FCC VUOLE INDAGARE SUL COMPORTAMENTO Apple

Nei mesi scorsi abbiamo seguito da vicino il braccio di ferro svoltosi a distanza tra Davide e Golia. Acquisendo le informazioni sui segreti del funzionamento di iMessage, il client di Messaggistica Apple, la Startup Beeper è riuscita in poco tempo a mettere a punto un’applicazione che – senza usare trucchi – dialogava direttamente con i server della Mela e consentiva di scambiare messaggi da una piattaforma all’altra. In particolare, i messaggi inviati da Smartphone Android a terminali iPhone, non erano più confinati in una “bolla verde”. Apparivano ai destinatari così come se le comunicazioni fossero state spedite da device Apple, quindi all’interno di bolle blu.

Inizialmente distribuita a pagamento, Beeper Mini è diventata gratuita e ha provato a rispondere colpo su colpo alle contromisure poste in essere da Apple. Alla fine, però, gli sviluppatori di Beeper Mini hanno dovuto gettare la spugna: “desideriamo lottare per quello che crediamo sia un prodotto fantastico (…); però la verità è che non possiamo vincere in un gioco del gatto e del topo con la più grande azienda del mondo”.

La FCC USA intende mettere al vaglio il comportamento tenuto da Apple nei confronti di Beeper Mini.

Potrebbe aggiungersi presto un nuovo capitolo alla stimolante battaglia tra Beeper ed Apple. Il presidente della Federal Communications Commission (FCC), Brendan Carr, vuole vederci chiaro ed esorta l’Autorità statunitense ad avviare un’indagine formale sulle azioni di Apple che hanno di fatto portato alla chiusura di Beeper Mini.

La FCC è incaricata delle verifiche e del rilascio delle autorizzazioni per lo spettro radio oltre che di sovrintendere le telecomunicazioni (via cavo, telefoniche e satellitari) oltre al traffico da e verso gli USA.

Durante una conferenza sullo stato delle reti, il presidente della FCC ha affermato di essere determinato ad aprire un fascicolo a carico della Mela poiché ritiene che la società abbia violato le regole in capo ai “servizi di comunicazione avanzati”. La sezione del regolamento sulle telecomunicazioni cui fa riferimento Carr, è focalizzata sull’accesso ai servizi e alle apparecchiature di comunicazione avanzata da parte delle persone con disabilità.

I fornitori di servizi di comunicazione avanzati non possono implementare caratteristiche, funzioni o capacità che impediscano l’accessibilità o l’usabilità.

Le tesi del presidente di FCC e il possibile intervento dell’Antitrust

Carr afferma che Apple, con l’espediente delle bolle verdi nelle quali sono rinchiusi i messaggi provenienti da device Android, avrebbe reso difficile la ricezione e la gestione delle comunicazioni da parte di persone con problemi di vista o difficoltà visive. Ha inoltre affermato che le diverse bolle Apple sono “parte di un insieme più ampio di pratiche da walled garden che complicano la libera concorrenza”.

D’altra parte, il lavoro di Beeper ha dimostrato che non ci sono limitazioni tecniche tali da impedire il normale flusso delle informazioni tra Android e iOS, esattamente come avviene per le comunicazioni tra dispositivi Apple.

Non è la prima volta che l’”incidente Beeper” desta ben più di qualche critica: a metà dicembre 2023, un gruppo di senatori ha sottoscritto una richiesta bipartisan chiedendo al Dipartimento di Giustizia se Apple avesse infranto le leggi antitrust forzando Beeper Mini all’interruzione delle sue attività.

Questi sviluppi, inoltre, potrebbero influenzare il settore tecnologico in modo significativo, portando ad una maggiore regolamentazione e supervisione delle operazioni delle più grandi aziende tech.

Se da un lato l’indagine della FCC mira a tutelare l’accessibilità e la concorrenza nel mercato delle telecomunicazioni, la possibile azione dell’Antitrust potrebbe sottolineare l’importanza della concorrenza leale nel settore tecnologico.

Rimane da vedere come si evolveranno queste indagini e se porteranno ad azioni più concrete nei confronti di Apple. Tuttavia, è evidente che il ruolo dell’autorità di vigilanza nella regolamentazione delle pratiche delle grandi aziende tech è sempre più centrale nel panorama attuale.

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