Intelligenza Artificiale: UNO STRUMENTO ESSENZIALE PER L’INDUSTRIA 5.0
L’intelligenza artificiale può davvero rappresentare lo strumento più efficace a disposizione delle imprese manifatturiere per raggiungere i target dell’Industria 5.0, garantendo così la piena sostenibilità sociale, ambientale ed economica.
Inoltre, dai dati che emergono da uno studio del competence center Cim4.0, si desume che l’intelligenza artificiale impatti in modo significativo sulla riduzione dei costi di produzione introducendo efficienze, migliorando la precisione e ottimizzando l’intero processo produttivo.
Ma nonostante l’AI sia una leva per innovare i processi produttivi a costi sostenuti, le Pmi stentano ad utilizzare la Tecnologia: solo l’8% delle piccole e medie imprese la utilizza nella produzione e solo il 6% nella logistica, mentre nelle grandi aziende tali percentuali raggiungono rispettivamente il 26% e il 32%.
INTELLIGENZA ARTIFICIALE: PERCHÉ LE PMI NON LA USANO
Le motivazioni che rimarcano la distanza applicativa degli algoritmi intelligenti da parte soprattutto delle Pmi sono da ricondurre a una difficoltà/impossibilità di misurazione del valore monetario dell’IA; a una complessa percezione del valore finale dell’AI in termini di efficientamento della produzione o dell’ottimizzazione dei processi; alla scarsa confidenza rispetto alla digitizzazione, ovvero la conversione di informazioni e dati analogici in digitale, processo necessario prima di trasferire i dati agli algoritmi intelligenti. Queste criticità rappresentano quasi il 62% della totalità dei problemi che l’industria affronta quando considera l’avvio di iniziative legate all’Intelligenza Artificiale.
L’adozione tempestiva delle tecnologie emergenti, con l’IA generativa in prima linea, è però essenziale per mantenere una posizione competitiva e preservare quote di mercato.
INTELLIGENZA ARTIFICIALE, COME IMPLEMENTARLA NELLE IMPRESE
Per raggiungere questi obiettivi Cim 4.0 definisce il percorso più adeguato da compiere: digitizzazione, digitalizzazione, trasformazione dei processi verso Industria 4.0 già proiettata al 5.0.
Tra le raccomandazioni evidenziate dal Cim4.0 vi è in primo luogo l’avvio di un processo di trasformazione digitale. A seguire è importante puntare su una formazione specialistica e sull’aggiornamento continuo delle competenze dei lavoratori sempre più focalizzate a progettare, implementare e gestire sistemi di Artificial Intelligence. Completano il quadro la scelta di corrette e competitive infrastrutture tecnologiche (approccio cloud versus Edge) flessibili soprattutto nell’ambito dell’implementazione – in questo caso le pmi possono essere supportate dai Centri di Competenza Nazionale – e una cultura aziendale orientata all’innovazione, con il coinvolgimento del personale e l’adozione di adeguati modelli di governance che tengano conto anche di tutti gli aspetti di carattere regolatorio che riguardano l’AI.
“L’obiettivo di questo studio – spiega Enrico Pisino, Ceo del Cim4.0 – è quello di fornire alle piccole e medie imprese italiane uno strumento concreto di conoscenza e di puntuale orientamento rispetto all’applicazione dell’Intelligenza Artificiale, sfatando i falsi miti, ridimensionando le paure legate a questa nuova tecnologia e andando a generare una nuova e coraggiosa onda di realismo funzionale allo sviluppo della competitività del nostro Paese. Raccontiamo perché e come è importante, come Industria, cavalcare l’onda dell’AI, per essere ancora più forti nel mercato manifatturiero globale e per sviluppare, tutti assieme, in molteplici settori e filiere, quella produttività necessaria alla nostra economia industriale basata sul 5.0 e sulle metodologie del World Class Manufacturing”.