Intelligenza Artificiale E PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: UNA SINTESI DEL LIBRO DI CARMELO CUTULI
Che impatto avrà l’intelligenza artificiale nei processi di innovazione della PA? Come mettere a valore il potenziale disruptve di questa Tecnologia, minimizzandone i rischi per costruire una “pubblica amministrazione aumentata” in cui le capacità umane sono amplificate dall’AI senza però essere totalmente sostituite? Le risposte le troviamo nel libro di Carmelo Cutuli, comunicatore ed esperto in relazioni istituzionali, “Intelligenza Artificiale & Pubblica Amministrazione”, edito da Issrf.
Il volume è disponibile nelle librerie e negli store online (https://amzn.eu/d/0yieWjg)
Arricchito dalla prefazione di Cinzia Rossi, Docente di Antropologia Organizzativa presso la Facoltà di Filosofia della Pontificia Università Antonianum, e dalle conclusioni di Angelo Deiana, presidente di Confassociazioni, l’Opera si rivolge a dirigenti e decisori pubblici con l’obiettivo di fornire una panoramica concreta sulle potenzialità dell’Intelligenza Artificiale applicata alla Pubblica Amministrazione.
Attraverso esempi, dati e riflessioni, l’autore guida il lettore alla scoperta di come le tecnologie di AI possano supportare la PA nell’automatizzazione di processi, nell’analisi di grandi moli di dati, nel miglioramento di servizi pubblici digitali e nel supporto al personale. Il volume non si limita però a presentare i benefici dell’AI, ma ne delinea anche limiti etici e pratici, invitando ad un approccio equilibrato e lungimirante.
VERSO UNA PA AUMENTATA
La proposta centrale è quella di una “PA aumentata”, in cui le capacità umane sono amplificate dall’AI senza però essere totalmente sostituite: l’automazione potenzia ma non preclude il fattore umano, che resta insostituibile. L’obiettivo è rendere la PA più efficiente e vicina al cittadino grazie all’integrazione strategica dell’AI, ma sempre conservandone il “volto umano”.
“D’altronde è pacifico che la ‘singolarità’, il sorpasso della macchina sull’uomo, sia un punto di non ritorno – scrive nelle conclusioni Angelo Deiana, presidente di Confassociazioni – Tuttavia, come correttamente sottolineato, la sfida non risiede nel rifiutare per timore l’innovazione, bensì nell’abbracciarela gestendola con saggezza ed umanità. L’implementazione di chatbot e l’automazione di procedure ripetitive, ad esempio, possono migliorare l’efficienza liberando risorse umane per attività più strategiche. Allo stesso modo, l’analisi predittiva dei dati può ottimizzare il policy making, mentre il data mining rafforza i controlli”.
Nel testo vengono presentati esempi concreti di applicazione dell’AI nella PA, dai chatbot per rispondere a quesiti dei cittadini ai sistemi predittivi per allocare meglio le risorse, dagli assistenti virtuali nei siti pubblici all’automatizzazione di procedure complesse. Questi casi pratici mostrano le possibilità offerte dall’AI in termini di rapidità, riduzione di errori, personalizzazione di servizi e analisi predittiva dei dati.
I LIMITI E RISCHI DELL’AI
Ma il libro mette anche in guardia da facili entusiasmi e illusioni tecno-centriche: l’AI ha ancora limiti tecnici, richiede investimenti non indifferenti e pone delicati interrogativi etici. L’uomo deve sempre mantenere un ruolo centrale nelle decisioni pubbliche. La tecnologia va introdotta gradualmente, con cautela e lungimiranza.
“Intelligenza Artificiale & Pubblica Amministrazione” vuole insomma essere una guida utile e concreta, ricca di spunti operativi, per comprendere come l’AI possa supportare una PA più moderna ed efficiente senza snaturarne identità e valori. Un libro strategico che invita ad un approccio consapevole e misurato per sfruttare i vantaggi dell’AI e minimizzarne rischi e limiti. Un contributo prezioso nel dibattito sulla digitalizzazione della PA e sull’impatto delle nuove tecnologie sulle istituzioni e sulla vita dei cittadini.