domenica, Settembre 8, 2024

Il tonfo di Tim in Borsa: c’è una mano nascosta?

UN TONFO DEL 23,8% PER LO SCAMBIO DI OLTRE 2 MILIARDI DI AZIONI: CLAMOROSO INCIDENTE NELLA GIORNATA DEL NUOVO PIANO INDUSTRIALE TIM

Già dalla mattina, gli investitori hanno manifestato un certo scetticismo riguardo agli obiettivi finanziari del nuovo piano industriale di Tim, con un’apertura al ribasso che ha fatto presagire una giornata difficile. Tuttavia, è nel pomeriggio che la situazione è precipitata, con una vendita massiccia di azioni che ha portato ad un tonfo del 23,8%.

Molti analisti ritengono che gli obiettivi finanziari stimati per il triennio siano troppo ambiziosi e non sostenibili, in particolare per quanto riguarda il debito. Il CEO, Pietro Labriola, ha dichiarato che è necessario spiegare meglio alcune tematiche e si è dichiarato sorpreso dall’entità della vendita massiccia di azioni, oltre 12 volte rispetto ai volumi tradizionali. Labriola ha annunciato un’indagine per capire chi abbia venduto in modo così massiccio e con quale obiettivo.

INTANTO LA GIORNATA DI OGGI INIZIA CON UN TREND IN VERSO: IN APERTURA DI BORSA IL TITOLO SEGNA UN +1,18%

I TARGET FINANZIARI DEL PIANO

I target finanziari del piano al 2026 prevedono ricavi per 15,7 miliardi di euro, un ebitda after lease di 4,4 miliardi e un debito di circa 7,5 miliardi. Il CEO Labriola ha spiegato che, a seguito della cessione di Netco, il debito dovrebbe ridursi a 6-6,5 miliardi, ma fino al closing previsto per quest’estate l’azienda continuerà a bruciare cassa. Labriola ha ribadito che i target proposti per il triennio sono sostenibili e non aggressivi, ma sfidanti. Il direttore finanziario, Adrian Calaza, ha confermato che l’azienda genererà liquidità e che ci sarà un assorbimento di capitale nel 2024, seguito da flussi positivi nel 2025 e 2026.

VIVENDI SVALUTA LA PARTECIPAZIONE

Il principale azionista di Tim, Vivendi, ha svalutato la propria partecipazione di 1,347 miliardi di euro, come rivelato dalla relazione finanziaria del 2023. Vivendi detiene il 23,7% del capitale di Tim e ha smesso di contabilizzare la propria partecipazione con il metodo del patrimonio netto a partire dal 31 dicembre 2022. Questa svalutazione ha contribuito ad aumentare la pressione sul titolo di Tim nella giornata odierna.

In conclusione, la presentazione del nuovo piano industriale di Tim ha scatenato reazioni contrastanti tra gli investitori e ha portato ad una significativa volatilità del titolo in Borsa. Resta da vedere come l’azienda gestirà la situazione e se riuscirà a ristabilire la fiducia degli investitori nel lungo termine.

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