venerdì, Novembre 22, 2024

Il governo annuncia la prosecuzione dei colloqui sulla rete Tim

RESTA APERTO IL TAVOLO TIM

Dopo l’incontro con i sindacati sul dossier rete, il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e la ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Calderone, hanno annunciato la volontà di proseguire con il confronto in un’ottica di sistema a favore di un comparto strategico per il Paese come quello delle telecomunicazioni. “I ministeri convocheranno, dunque, nei prossimi giorni i rappresentanti sindacali per proseguire il percorso di concertazione”, si legge nella nota.

FOCUS SU INVESTIMENTI E OCCUPAZIONE

Slc, Fistel e Uilcom fanno sapere che il nuovo incontro sulla vendita della rete ci sarà al massimo 20 giorni.

“Nell’incontro abbiamo sottolineato la mancanza di Notizie sull’operazione del governo e espresso le nostre preoccupazioni per la sostenibilità del progetto, specie in riferimento alla parte Servco ma si è trattato di un incontro interlocutorio“, riassume Salvo Ugliarolo, segretario generale Uilcom.

“IL GOVERNO HA DATO DISPONIBILITÀ A TRATTARE PIÙ NEL MERITO I PROBLEMI DEL SETTORE DELLE TLC”

“Il governo ha dato disponibilità a trattare più nel merito i problemi del settore delle tlc mentre su Tim, sulla sostenibilità del progetto, non hanno dato una risposta chiara, in particolare sul futuro di Servco su cui abbiamo concentrato le osservazioni di sostenibilità – puntualizza – Tra l’altro l’ammortizzatore sociale di Tim scade a fine mese e quindi il tema è importante ai fini occupazionali: su questa partita il governo ha dato disponibilità nei prossimi venti giorni a riconvocarci e provare a entrare più nel merito della situazione. Oggi abbiamo espresso tutte le nostre preoccupazioni su quella che secondo noi è un’assenza di visione”.

La Uilcom resta comunque critica, sottolinea Uglarolo, “rispetto a un progetto che non dà certezza sul piano industriale e sui livelli occupazionali”.

I SINDACATI E LE LORO PREOCCUPAZIONI

I sindacati hanno infatti avuto garanzie sulla salvaguardia dei livelli occupazionali della NetCo per i prossimi cinque anni. Ma resta il problema della ServCo con i 18mila dipendenti su cui i sindacati chiedono gara con la fine del contratto di espansione.

“Con la divisione delle due aziende noi ci ritroviamo con la service, cioè con Tim, quella che rimarrà senza la rete, che non ha più base esodabile a cinque anni e dunque ha 18.000 persone, che sono un enormità rispetto a quello che è il totale complessivo dei competitor – spiega Riccardo Saccone, segretario generale Slc – Ora, quello che noi abbiamo detto espressamente è molto semplice: noi non vogliamo fare soltanto tavoli tecnici di settore, il piano industriale della Netco ma soprattutto della Servco va fatto con il governo”.

IL GOVERNO E LA NECESSITÀ DI SCONTRI FREQUENTI

“Il governo ha finalmente capito la necessità di incontrarci più frequentemente. Noi abbiamo ribadito la necessità di questi incontri per avvicinare in qualche modo le parti sociali e trovare una soluzione- evidenzia invece Alessandro Faraoni, segretario generale Fistel – Abbiamo espressamente ribadito la volontà di provvedere a dare garanzie occupazionali e sugli investimenti industriali”.

I ministri Urso e Calderone, “hanno detto che la Netco ha la garanzia della golden Power, il problema sta soprattutto sul fronte Servco ma qui Calderone ha affermato che sta ragionando sia sulla solidarietà espansiva sia sul fondo di settore, che è un fondo importante è che deve essere un fondo importante per garantire gli interventi strutturali sulle varie aziende, anche riconoscendo soprattutto quelle aziende che ci mettono maggiormente soldi”, prosegue Faraoni, ribadendo che ci sarà un altro incontro nei prossimi 20 giorni, anticipato però – entro i prossimi 10 giorni – da un incontro tecnico diviso in “due tavoli che devono essere scissi: uno sull’intero settore” e un su Tim, “asset fondamentale per l’intero comparto”.

In conclusione, la vicenda legata alla vendita della rete di Tim e tutte le implicazioni connesse alla divisione delle due principali aziende telecomunicazioni – Netco e Servco – continua a tenere banco e ad essere al centro del confronto tra il governo e i sindacati. Resta da vedere come evolverà la situazione e se sarà possibile trovare un accordo che soddisfi tutte le parti coinvolte.

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