IL SUCCESSO DELL’ALLUNAGGIO GIAPPONESE
In una conferenza stampa, l’agenzia spaziale giapponese JAXA ha confermato che il lander SLIM, nel pomeriggio italiano del 19 gennaio, ha raggiunto la superficie della Luna e ha inviato a Terra i suoi primi dati. Si tratta di un successo per la JAXA e per il Giappone, che entra così nel ristretto club delle nazioni che sono riuscite a portare una missione sulla Luna: prima del Giappone ci sono riusciti Stati Uniti, l’allora Unione Sovietica, Cina e più recentemente India. Non tutto è andato come previsto però. Poco dopo la conferma dell’allunaggio, il team della missione giapponese ha dovuto scollegare le batterie di SLIM a causa di un problema con i pannelli solari.
L’ALLUNAGGIO PIÙ PRECISO DELLA STORIA SPAZIALE
L’obiettivo della missione giapponese SLIM (sigla che sta per Smart Lander for Investigating Moon) era particolarmente ambizioso, quello di piazzare il lander sulla superficie della Luna con una precisione mai raggiunta prima, entro cento metri dal punto previsto, da cui il nomignolo di Moon Sniper, cecchino lunare. JAXA non ha ancora confermato la precisione ottenuta, ma SLIM è allunato come da programma nell’area del cratere Shioli. Situato sul lato visibile dell’emisfero meridionale della Luna, si tratta di un piccolo cratere di circa 270 metri di diametro, la cui rilevanza è data dalla presenza di ghiaccio al suo interno.
SLIM ha utilizzato un avanzato sistema di riconoscimento del suolo che ha sfruttato i dati raccolti dalle telecamere di Edge del lander e i dati provenienti dal modulo rimasto in orbita intorno alla Luna. Il lander avrebbe dovuto effettuare un touch down “morbido” in due tempi, utilizzando il sistema di visione per riconoscere ed evitare eventuali ostacoli come rocce ed asperità del suolo, ma poco dopo il ricevimento del segnale di allunaggio, il team di Terra si è accorto che i pannelli fotovoltaici non stavano producendo energia. L’ipotesi è che il lander possa esser ruzzolato al contatto con la superficie e che ora i pannelli fotovoltaici guardino nella direzione opposta rispetto al Sole. Il lander ha operato per circa tre ore utilizzando la batteria interna, prima che il team di missione decidesse di mettere il sistema in stand-by per evitare che questa si scaricasse completamente.
I DUE ROVER A Edge SONO STATI LANCIATI E C’È ANCORA UNA SPERANZA DI RIATTIVARE IL LANDER
Poco prima di toccare la superficie della Luna, il lander SLIM ha rilasciato i due piccoli rover sperimentali che trasportava durante il viaggio. Denominati semplicemente LEV-1 e LEV-2 (Lunar Excursion Vehicle) si tratta di due piccoli veicoli autonomi, il primo in grado di spostarsi saltellando, il secondo con la forma di una piccola pallina da tennis e un peso di appena 250 grammi.
Tra i compiti dei due rover c’è quello di riprendere l’area dell’allunaggio e il lander, fornendo così una vista di quello che è accaduto. Il LEV-1 è in grado di comunicare direttamente con i sistemi di Terra. Al momento non è noto se la JAXA è riuscita a ricevere dei dati dai due piccoli rover. L’agenzia spaziale giapponese dovrebbe rilasciare maggiori dettagli nei prossimi giorni, ma durante la conferenza stampa ha dichiarato che c’è ancora una speranza di riattivare il lander: “secondo i dati telemetrici i pannelli fotovoltaici sono orientati a ovest. Se un domani il Sole dovesse illuminare il lander da quella direzione, c’è una possibilità di poter generare energia” ha dichiarato la JAXA.
La missione della sonda SLIM, nonostante l’incoveniente con i pannelli solari, rappresenta comunque un importante passo avanti per l’esplorazione spaziale giapponese. Resta da vedere se la JAXA riuscirà a risolvere il problema e a sfruttare appieno il potenziale della sonda per esplorare la Luna e contribuire alla nostra conoscenza dello spazio.