EPIC GAMES NON COLPITA DALL’ATTACCO HACKER: TUTTO UN BLUFF DI MOGILEVICH
Negli scorsi giorni è circolata la notizia di un presunto attacco hacker subito da Epic Games, con il furto di quasi 200GB di dati sensibili. Tuttavia, al di là delle apparenze, nulla di tutto ciò è avvenuto. Il gruppo ransomware Mogilevich ha confessato di aver inventato l’intera vicenda solo per ottenere visibilità e farsi pubblicità.
IL PIANO DEL GRUPPO MOGILEVICH PER TRUFFARE ALTRI HACKER
I membri del gruppo Mogilevich hanno ammesso di aver architettato il finto attacco hacker con l’intento di ingannare altri hacker. Volevano far credere di essere in possesso di strumenti efficaci per violare la Sicurezza di grandi aziende come Epic Games, al fine di truffarli e trarne un guadagno. Questa strategia, però, è stata scoperta rapidamente.
LA REAZIONE DI EPIC GAMES E IL FALLIMENTO DEL PIANO DI MOGILEVICH
Dopo l’investigazione condotta da Epic Games subito dopo la presunta violazione dei dati, non è emersa alcuna prova di un attacco hacker. Il gruppo Mogilevich non si è mai nemmeno messo in contatto con l’azienda, ignorando qualsiasi richiesta giunta dalla casa di Fortnite. In definitiva, il piano dei truffatori è naufragato senza conseguenze negative per nessuna delle parti coinvolte.
LE IMPLICAZIONI DELLA QUESTIONE PER LE AZIENDE VIDEOLUDICHE
Nonostante si sia trattato di un bluff, la questione sollevata da Mogilevich ha evidenziato quanto sia importante la sicurezza informatica per le aziende nel settore videoludico. Il grave attacco hacker subito da Insomniac Games alla fine del 2023 ha dimostrato quanto sia importante mantenere elevati standard di protezione dei dati. Pertanto, ogni azienda del settore rimane vigile e pronta a fronteggiare eventuali minacce, anche se si rivelano essere solo mere invenzioni come quella di Mogilevich.
In conclusione, l’episodio mette in luce l’importanza della sicurezza informatica e la necessità per le aziende di essere costantemente all’erta di fronte a possibili minacce. Se da un lato la frode di Mogilevich si è rivelata essere solo un tentativo fallito di guadagnare facendo leva sulla paura degli attacchi informatici, dall’altro ha sottolineato la necessità di una costante attenzione alle questioni legate alla sicurezza dei dati sensibili. Il settore videoludico, come molti altri, deve essere pronto a fronteggiare qualsiasi tipo di minaccia informatica per garantire la protezione delle informazioni e la fiducia dei propri utenti.