BIGLIETTO DA VISITA DI STEVE JOBS VENDUTO ALL’ASTA PER 180.000 DOLLARI
Un biglietto da visita di Steve Jobs, firmato dallo stesso, è stato messo all’asta e venduto per la considerevole cifra di 181.183 dollari. Il biglietto in questione è stato realizzato nel 1983, quando il nome dell’azienda era ancora Apple Computer, con tanto di logo multicolore. Sullo stesso, lo stesso Jobs viene definito come Chairman e Board Directors.
BIGLIETTO DA VISITA DI STEVE JOBS: QUESTO NON È IL PRIMO CASO DI VENDITA ALL’ASTA
Non è la prima volta che un biglietto da visita di Steve Jobs viene venduto all’asta. In passato, uno simile è stato acquistato da un collezionista per 12.905 dollari (questo non era però stato autografato dallo stesso). A rendere il biglietto così prezioso sono state anche le sue condizioni, considerate relativamente buone. Nonostante un naturale ingiallimento della carta e alcuni segni di nastro adesivo, l’autenticazione di PSA (organizzazione che autentica carte collezionabili e simili), ha fatto schizzare il prezzo di vendita verso l’alto. Finora, infatti, secondo solo cinque biglietti da visita firmati da Steve Jobs sono stati confermati come autentici.
NON SOLO BIGLIETTI DA VISITA: ALTRE RELIQUIE LEGATE AD APPLE
Non è di certo la prima volta che una “reliquia” legata alle origini di Apple viene battuta all’asta per cifre esorbitanti. Una decina di anni fa, ad esempio, un Apple-1 appartenuto proprio a Jobs fu venduto all’asta per ben 365.000 dollari. A battere tutti i record, però, è stato l’accordo costitutivo di Apple, risalente al 1976. Questo documento, redatto da Steve Jobs, Steve Wozniak e Ron Wayne, è stato infatti acquistato per la folle cifra di 1,6 milioni di dollari.
In un mercato sempre più interessato alle memorabilia legate ai personaggi chiave della storia dell’informatica e dell’innovazione tecnologica, non sorprende che pezzi come il biglietto da visita autografato di Steve Jobs o l’accordo costitutivo di Apple raggiungano cifre così elevate nelle aste internazionali. Questi oggetti diventano simboli di un’epoca, di un’ideologia imprenditoriale e di innovazione che ha cambiato il mondo.