Migliaia di artisti che si affidano ad Etsy per vendere le proprie opere stanno organizzando uno sciopero poiché le commissioni diventano troppo gravose da sopportare.
La campagna, prevista per l’11 aprile, vedrà gli artigiani a tempo pieno mettere i loro negozi in “modalità vacanza” e smettere di vendere merci per un’intera settimana. In questo modo, il mercato sperimenterà un notevole calo delle commissioni di transazione.
L’11 aprile Etsy aumenterà ufficialmente le commissioni dal 5% al 6,5%, costringendo i commercianti a sborsare un ulteriore 30%. L’annuncio del picco è stato fatto a febbraio, nello stesso momento in cui Etsy ha pubblicizzato profitti senza precedenti per gli azionisti.
Come sottolinea Fortune , la protesta non è legalmente uno “sciopero” – poiché è stata lanciata da non dipendenti – ma questa è la parola più vicina che i creatori indipendenti hanno in mente poiché la piattaforma rimane una parte significativa del loro sostentamento.
La proprietaria del negozio Kristi Cassidy definisce la mossa “l’ultima goccia” per molti venditori, come citato da Mashable in un’intervista. Cassidy ha avviato una petizione con altri membri che chiamano Etsy per “annullare l’aumento della quota”. Al momento della pubblicazione, la pagina ha accumulato oltre 35.000 firme di venditori Etsy che intendono unirsi a questo boicottaggio.
Oltre al sito della campagna, ci sono anche i canali Instagram e Reddit dedicati a uno “sciopero Etsy”.
“L’aumento delle commissioni del venditore del 30% dopo due anni di vendite record non è altro che un profitto pandemico. Dopo l’aumento pianificato, le nostre commissioni come venditori saranno più che raddoppiate in meno di quattro anni”, lamentano gli organizzatori della petizione.
Le commissioni ridicole non sono l’unica cosa di cui gli utenti di Etsy si sono sentiti frustrati. Nei loro termini, esortano anche l’azienda a “reprimere” i rivenditori che vendono prodotti di massa e quindi diluiscono il valore del mercato dell’artigianato; smettere di minacciare lo stato di “venditore stellare” degli artigiani quando i prodotti fatti a mano non possono essere evasi rapidamente; e per implementare un sistema di supporto che non sia gestito da bot.
“Etsy non può definirsi un’utopia popolare e fatta a mano mentre i robot dell’IA terrorizzano i venditori il cui sostentamento dipende dal raggiungimento degli acquirenti sulla piattaforma”, spiegano gli attivisti.
Da allora la piattaforma ha difeso l’aumento delle commissioni, dicendo ai media che la nuova struttura consentirà di aumentare gli sforzi di marketing e il supporto per i venditori.