QUANTO SONO VELOCI I PROVIDER cloud: ECCO I TEMPI DI RISPOSTA
L’edge computing rappresenta un paradigma emergente nell’ambito dell’informatica distribuita, progettato per affrontare sfide legate alla crescente complessità e alle esigenze di prestazioni sempre più elevate nelle reti di telecomunicazioni. Anziché utilizzare provider cloud che accentrano i dati e le applicazioni degli utenti su un numero contenuto di data center, l’idea alla base dell’edge computing è quella di spostare le elaborazioni il più vicino possibile alle fonte dei dati, “ai margini” della rete (da qui l’uso del termine Edge).
Questo approccio contribuisce ovviamente a ridurre la latenza, ovvero il ritardo nell’invio e nella ricezione di dati, e riduce i ritardi che sono conseguenza di fenomeno di congestione delle reti. Basti pensare alle architetture che utilizzano le piattaforme di Streaming Video: lo schema multicast abbinato con l’edge computing, consente di massimizzare le prestazioni evitando fenomeni di buffering e raggiungendo l’utente, rendendo accessibili i contenuti, da una posizione fisica il più possibile vicina a quest’ultimo.
COME METTERE ALLA PROVA I TEMPI DI RISPOSTA DEI PROVIDER CLOUD
Visitando la pagina Cloud Ping Test, si accede a una comoda applicazione Web che consente di lanciare un ping test verso i principali data center utilizzati in Europa e nel mondo dai principali fornitori di servizi cloud, compresi Amazon AWS, Microsoft Azure, Google Cloud, Oracle Cloud e OVHCloud. Il comando ping è utilizzato per verificare la connettività di rete tra due dispositivi: invia un pacchetto dati al dispositivo di destinazione e misura il tempo che impiega tale pacchetto per viaggiare dal mittente all’host di destinazione, quindi tornare indietro. Il valore in millisecondi che si ottiene a valle del ping coincide con la latenza e può essere soggetto a jitter ovvero a una variazione tra una misurazione e l’altra. Ne abbiamo parlato nel dettaglio soffermandoci sui migliori strumenti per fare speed test.
L’applicazione Web Cloud Ping Test, consente dapprima di scegliere il provider cloud che si vuole verificare quindi consente di effettuare una serie di misurazioni verso i dati center remoti. I test prevedono la visualizzazione dei valori di latenza medi, massimi e minimi. Inoltre, bloccando l’attività di verifica in tempo reale, è possibile ottenere in ordine decrescente i provider e i corrispondenti server che evidenziano le prestazioni migliori. Ovviamente, i valori indicati sono direttamente influenzati dalla posizione geografica dell’utente, dalla tipologia di connessione in uso e dall’eventuale presenza di trasferimenti dati in corso (da e verso la sua rete).
Conclusioni
In conclusione, l’importanza dei tempi di risposta dei provider cloud è sempre più evidente, soprattutto in un contesto in cui le applicazioni Web e i servizi digitali giocano un ruolo sempre più centrale nella vita quotidiana delle persone e delle imprese. Avere a disposizione strumenti come Cloud Ping Test permette agli utenti di verificare le prestazioni dei diversi provider cloud e scegliere quello che meglio si adatta alle proprie esigenze. La latenza e la velocità di risposta delle infrastrutture cloud possono fare la differenza tra un’esperienza utente fluida e performante, e un’esperienza lenta e frustrante. Avere consapevolezza dei tempi di risposta dei provider cloud è fondamentale per garantire un’esperienza digitale all’altezza delle aspettative.