venerdì, Dicembre 20, 2024

I 10 malware più diffusi in Italia: la classifica del CERT-AGID

ITALIA E CYBERCRIME: I 10 MALWARE PIÙ DIFFUSI NEL NOSTRO PAESE

Attraverso un accurato report, il CERT-AGID (Computer Emergency Response Team AGID) ha delineato la situazione per quanto riguarda l’anno appena concluso e i malware più diffusi in Italia.

I dati presentati, hanno evidenziato come i ransomware siano stati la minaccia più diffusa, seguiti dai temibili infostealer e dagli spyware. In questo contesto, Telegram ha rappresentato il Software lecito più pericoloso, visto come viene utilizzato anche come canale per recuperare i dati sensibili rubati alle vittime.

FORMBOOK: UNO DEI MALWARE PIÙ PERICOLOSI

In seconda posizione si piazza FormBook, malware diffuso specialmente attraverso e-mail phishing, con funzioni di infostealer e anch’esso distribuito attraverso MaaS.

URSNIF: UN TROJAN BANCARIO IN PRIMA LINEA

Il terzo classificato in questa classifica ben poco lusinghiera è Ursnif, un trojan bancario con funzioni tipiche degli spyware che in Italia è stato coinvolto in un massiccio attacco all’Agenzia delle Entrate. Sebbene questo ceppo di malware sia apparso online agli albori degli anni 2000, resta comunque uno degli agenti malevoli più temibili in circolazione.

E GLI ALTRI MALWARE PIÙ DIFFUSI IN ITALIA?

Infine, sono stati diffusi anche dati riguardanti i vettori utilizzati dai cybercriminali. In tal senso, il canale più a rischio risulta essere la Posta Elettronica ordinaria che, da sola, veicola il 76% dei malware nel nostro paese. Seguono gli SMS, fermi a un 23% che distaccano nettamente la PEC, ferma solamente all’1%.

Uno sguardo alle Classifiche delle varie tipologie di malware diffusi in Italia svela la presenza di Remcos, Pikabot, Qakbot, SpyNote, Strela, Lokibot, Snake.

CONCLUSIONE

In conclusione, il report stilato dal CERT-AGID offre uno spaccato dettagliato della situazione della cybersecurity in Italia nel corso dell’anno appena concluso. La diffusione di ransomware, infostealer e spyware rappresenta una minaccia concreta per la Sicurezza informatica del Paese, mentre l’utilizzo della posta elettronica ordinaria come vettore principale per la diffusione di malware sottolinea l’importanza di strategie di difesa e consapevolezza da parte degli utenti e delle aziende.

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