Google è una delle aziende chiamate a conformarsi ai principi e ai requisiti stabiliti nel Digital Markets Act (DMA) europeo. Come già evidenziato, il DMA mira a garantire un livello più elevato di concorrenza nei mercati digitali europei, impedendo alle grandi aziende di abusare del loro potere di mercato. La misura si concentra sui cosiddetti “gatekeeper”, ovvero le principali piattaforme digitali che forniscono servizi centrali come motori di ricerca online, store di app e servizi di messaggistica.
L’etichetta di “gatekeeper” è contestata da Apple, Meta e TikTok, almeno per alcuni dei loro prodotti e servizi. Tanto è vero che le aziende hanno deciso di intentare una causa contro nientemeno che la Commissione europea, promotrice di regolamentazioni rigorose come il DMA.
Google, come altre entità gatekeeper, sta preparando una serie di modifiche che saranno applicate ai suoi servizi entro il 6 marzo 2024, data ultima indicata dalla Commissione europea per la conformità alle disposizioni contenute nel DMA.
CONDIVISIONE CONSENSUALE DEI DATI TRA I SERVIZI GOOGLE
Google, come altre aziende, raccoglie e condivide dati tra i suoi servizi. Secondo le disposizioni del DMA, gli utenti europei devono ora fornire il loro consenso per questa forma di condivisione. Per default, i dati non saranno più scambiati tra servizi come Ricerca, YouTube, Google Play, Servizi di pubblicità, Chrome, Google Shopping e Google Maps.
L’azienda di Mountain View sottolinea che se l’utente non presta il proprio consenso, alcune funzionalità potrebbero essere limitate o non disponibili. Tuttavia, al momento, l’azienda guidata da Sundar Pichai si astiene dal fornire indicazioni precise.
MODIFICHE AI RISULTATI DEL MOTORE DI RICERCA (SERP)
Il team legale dell’azienda spiega anche che i residenti dell’UE che effettuano ricerche con intenti d’acquisto, come per un hotel o un prodotto elettronico, vedranno comparire una nuova sezione nella pagina dei risultati di ricerca (SERP).
La nuova funzionalità è progettata per fornire riferimenti a siti web di confronto prezzi e caratteristiche disponibili in tutto il web. La stessa sezione fornirà anche scorciatoie per le query più utili in cima alla pagina di ricerca. Questa misura dovrebbe aiutare gli utenti a raffinare le loro ricerche.
Google intende anche aggiungere spazi dedicati per i siti web di confronto e per l’acquisto di beni o servizi direttamente dalla fonte. In questo modo, Ricerca sarà in grado di fornire un maggiore livello di dettaglio e consentire agli utenti di scegliere ancora più liberamente. Di conseguenza, alcune proprietà dell’azienda, come Google Flights, saranno rimosse dai risultati di ricerca.
SCHERMATE PER LA SCELTA DEL BROWSER E DEL MOTORE DI RICERCA
Utilizzate in parte su Android, gli utenti europei vedranno schermate per la scelta del browser predefinito e del motore di ricerca sui loro dispositivi mobili e su Google Chrome, indipendentemente dalla piattaforma utilizzata.
Google spiega che, nell’ottica di promuovere la libera concorrenza, ogni utente Android e Chrome riceverà una selezione di browser e motori di ricerca popolari nella regione in cui risiedono. Con un semplice tocco o clic, è possibile modificare le preferenze. Come già fatto da Microsoft durante il periodo del “ballot screen”, le suggerimenti vengono mostrati in ordine casuale.
MIGLIORAMENTI NELLA PORTABILITÀ DEI DATI E NELLA LORO ESPORTAZIONE
Il DMA spinge molto sull’interoperabilità e sulla capacità degli utenti finali di trasferire i propri dati, senza restrizioni, da un servizio all’altro. L’idea è evitare situazioni di “vendor lock-in”, in cui, per varie ragioni, i clienti sono bloccati all’interno delle piattaforme di un singolo provider perché, ad esempio, spostare i dati altrove non è semplice o troppo costoso.
In previsione di questo, Google Cloud ha abolito le spese di uscita e presto, per tutti gli utenti, sarà possibile accedere a un’API (Application Programming Interface) per il trasferimento dei dati su altre piattaforme.
Siamo già familiari con Google Takeout, il servizio che consente agli utenti di esportare dati dall’intero ecosistema Google in un singolo file compresso. Lo strumento è progettato per consentire agli utenti di scaricare una copia delle loro informazioni, offrendo maggiore trasparenza e controllo sulle informazioni digitali. Takeout è migliorato notevolmente nel corso degli anni, e in altri articoli abbiamo visto come trasferire email altrove (questo può anche essere fatto direttamente con il protocollo IMAP), foto, file archiviati su Drive, chat, note, dati del browser, e così via.
Fornire un’API dedicata rappresenta un cambiamento rivoluzionario: significa che Google, evitando qualsiasi ostacolo, offrirà uno strumento per spostare dati da una piattaforma all’altra (comprese piattaforme di terze parti). Con un’API dedicata, gli utenti potranno accedere alle informazioni archiviate sui server di Google e gestirle direttamente.
In conclusione, mentre Google si prepara a conformarsi alle normative del DMA, gli utenti in Europa possono aspettarsi cambiamenti nella condivisione dei dati, nei risultati di ricerca e nelle scelte del browser che mirano a fornire maggiore trasparenza e controllo sulle loro attività digitali. Questi cambiamenti riflettono gli sforzi in corso per promuovere una concorrenza equa e la portabilità dei dati nel panorama digitale.