Google ESPANDE L’UTILIZZO DEL SUO CHATBOT GEMINI AGLI AURICOLARI
Quando si parla di AI, Google sembra non abbia alcuna intenzione di alzare il piede dall’acceleratore, anzi vuole che il suo chatbot basato sull’Intelligenza Artificiale sia disponibile su ancora più dispositivi. Stiamo parlando ovviamente di Gemini (ex Bard), a breve disponibile in Italia anche sotto forma di applicazione.
GLI UTENTI POTRANNO INTERAGIRE CON GEMINI ANCHE TRAMITE GLI AURICOLARI
Ma l’App per Android e l’imminente integrazione nell’app Google per iOS non sono le uniche novità riguardanti il servizio AI. Big G punta infatti ad espandere il supporto di Gemini anche a dispositivi diversi dallo Smartphone, come gli auricolari.
Purtroppo al momento non sono disponibili informazioni dettagliate, quindi bisognerà attendere ancora un po’ per scoprire come la società guidata da Sundar Pichai ha pensato di integrare il chatbot AI in dispositivi che per natura sono esclusivamente audio. Come si comporterà ad esempio con risposte più lunghe e articolate? È ipotizzabile che queste verranno mostrate anche sul display dello smartphone con cui gli auricolari sono abbinati, ma si può pensare anche ad una personalizzazione della velocità di riproduzione.
Nel codice dell’app sopracitata sono stati scoperti anche dei messaggi d’errore come “Troppe richieste in un breve periodo di tempo. Riprovare” e “L’app mobile Gemini sta ricevendo più traffico del solito ed è temporaneamente non disponibile. Riprovare più tardi”.
Per il debutto di Gemini anche sugli auricolari potrebbe non essere una questione di giorni, ma i lavori sembrano comunque a buon punto.
In un panorama in cui l’intelligenza artificiale sta diventando sempre più pervasiva, sia negli smartphone che in una moltitudine di dispositivi e applicazioni, l’iniziativa di Google di estendere il suo chatbot Gemini anche agli auricolari rappresenta una mossa strategica per rimanere al passo con le esigenze e le aspettative degli utenti.
CONCLUSIONE
In conclusione, l’espansione di Gemini agli auricolari rappresenta un passo avanti significativo nella democratizzazione dell’accesso all’intelligenza artificiale. Con una diffusione sempre maggiore di dispositivi e applicazioni in grado di integrare soluzioni AI, è probabile che la gestione e l’interazione con tali tecnologie diventerà sempre più naturale per gli utenti comuni.
In un futuro non troppo lontano, potremmo trovarci a interagire con assistenti virtuali basati su AI attraverso un’ampia gamma di dispositivi, rendendo la Tecnologia sempre più ubicua e integrata nella nostra vita quotidiana. Google, con la sua iniziativa, si posiziona in pole position in questo panorama in continua evoluzione.