**LA SITUAZIONE ATTUALE DI Telegram IN EUROPA**
L’Unione Europea ha recentemente intensificato i suoi sforzi per contrastare la disinformazione online attraverso l’implementazione del Digital Services Act (DSA). L’entrata in vigore del provvedimento prevede che le piattaforme digitali online comunichino i dati di traffico: i soggetti con più di 45 milioni di utenti al mese entro i confini dell’Unione Europea sono considerati dal legislatore come “piattaforme online di dimensioni molto grandi” (VLOP) oppure “Motori di ricerca online di dimensioni molto grandi” (VLOSE). Si apprende adesso che Telegram è al centro di un’attenta verifica da parte delle Autorità europee.
**PERCHÉ TELEGRAM È SOTTO LA SPADA DAMOCLE DELLA COMMISSIONE EUROPEA**
Stando a un report condiviso da Bloomberg, gli enti regolatori europei avrebbero ricevuto una serie di segnalazioni sull’utilizzo del servizio di Messaggistica Telegram per la diffusione di contenuti illegali e dannosi. La Commissione Europea, inoltre, ha espresso dubbi sul numero degli utenti dichiarati da Telegram. La Commissione Europea vuole vederci chiaro e ha dichiarato di aver avviato una serie di colloqui con la società guidata da Pavel Durov, che di recente si era scagliato contro Signal definendola una soluzione insicura.
Se anche Telegram dovesse essere considerata una piattaforma VLOP, l’azienda dovrebbe fornire maggiori informazioni e rassicurazioni agli utenti, introdurre una moderazione più stretta sui contenuti, assicurare più trasparenza e una maggiore protezione dei minori.
**L’INDAGINE AVVIATA NEI CONFRONTI DI TELEGRAM**
Le Autorità del Vecchio Continente hanno confermato di aver avviato alcune verifiche nei confronti di Telegram, proprio con lo scopo di verificare le cifre dichiarate dalla società. Se la stima di 41 milioni di utenti attivi mensilmente fosse ritenuta scorretta, non solo Telegram diventerebbe automaticamente un VLOP accanto a nomi come Facebook, TikTok, X (precedentemente Twitter) e Google Search, tra gli altri, ma potrebbe anche subìre una sanzione.
I provvedimenti potrebbero includere una multa fino al 6% del fatturato globale di Telegram e, in casi estremi, l’espulsione dal mercato europeo. In ogni caso, se Telegram fosse considerata una piattaforma da oltre 45 milioni di utenti mensili, sarebbe il 18esimo VLOP individuato fino ad oggi.
Questi sviluppi mettono Telegram di fronte a una situazione molto delicata, in cui l’azienda deve dimostrare la veridicità dei suoi dati e la capacità di gestire i contenuti dannosi presenti sulla piattaforma. La Commissione Europea si sta adoperando per mantenere la Sicurezza e l’integrità del panorama digitale europeo, e Telegram si trova ora al centro di questa attenzione. Resta da vedere come la situazione si evolverà e quali saranno le decisioni finali prese dalle Autorità europee in merito a Telegram e al suo ruolo nel contesto digitale continentale.