SA GA: EMERALD BEYOND – IL RITORNO DI UN CLASSICO RPG
Se da un lato SquareSoft puntava forte su Final Fantasy, dall’altro ha provato a fare altrettanto con SaGa, serie nata su Game Boy nel 1989 per mano di Akitoshi Kawazu. Di meno appeal e sicuramente anche di meno successo, tutto partì sotto l’egida di un marchio noto come The Final Fantasy Legend: tre capitoli che poi, negli anni Novanta, andarono a cedere il passo a Romancing SaGa.
Per quanto il progetto non abbia mai realmente attecchito sul pubblico occidentale, SaGa: Scarlet Grace (pubblicato nel 2019 in tutto il mondo su piattaforme mobile, Switch, PlayStation 4 e PC) aveva scosso soprattutto il mondo RPG, nonostante alcune problematiche che, a fronte anche di un budget non di altissimo livello, impedirono al titolo di entrare nel novero dei grandi successi. Ora, a distanza di 5 anni dall’ultima release, SaGa torna con Emerald Beyond, per provare a scardinare ancora una volta il mondo JRPG.
PROTAGONISTI IN CERCA DI RISCATTO
Sei protagonisti in viaggio all’interno di un reame noto come Beyond. Ognuno di loro chiamato a vincere una missione e scoprire dei misteri che li riguardano direttamente, affidandosi a quelle che sono le Emerald Waves, scie colorate che permettono di seguire un percorso ben specifico attraverso il mondo da esplorare.
Tsunanori Mido, un giovane dotato di poteri magici che vuole ristabilire l’equilibrio tra i mondi dopo l’evento che ha scatenato il collegamento con Beyond; Ameya Aisling, una strega apprendista che ha bisogno di recuperare i propri poteri magici; Siugnas, un vampiro che deve rivendicare il proprio regno cercando di avere la meglio sul suo usurpatore; Diva N. 5, una cantante robot che perde la sua voce nonché il corpo originale ed è chiamata a recuperarlo; e Bonnie Blair e Formina Franklyn, una coppia di agenti di polizia alle prime armi, chiamati a indagare su un tentativo di omicidio. Ognuno di essi vi condurrà a un percorso specifico. La narrazione di Emerald Beyond procede attraverso numerosi dialoghi che vedranno il vostro protagonista confrontarsi con un buon numero di comprimari, tutti chiamati ad avere un ruolo chiave nella vicenda, con l’esigenza di supportarci o contrastarci. Tutte le interazioni avverranno con i personaggi statici, come se stesse leggendo una graphic novel: più che un guizzo artistico, sembra il sintomo dell’esigenza di contenere i costi del prodotto. La scrittura a volte diviene poi molto pedante: tutti i personaggi si esprimono in maniera sopra le righe, ricercando uno stile arcaico fuori luogo per quelle che sono le esigenze narrative.
COSA SI NASCONDE IN EMERALD
17 mondi da esplorare, pronti a mostrarci il lavoro di world building che è stato compiuto dal team di sviluppo nell’intrecciare culture, scenari, prospettive diverse. L’esplorazione, però, non è da open world: la struttura che SaGa ha voluto architettare stavolta assomiglia a quello di un RPG da tavolo, con location che spiccano su quella che è una sorta di arena. Abbiamo anche pochi movimenti a mostra disposizione, indicati tra l’altro da una scia da seguire.
L’unica libertà che ci viene concessa è quella di approcciare le diverse situazioni seguendo un ordine che decideremo noi, così come saremo liberi di scegliere se andare a spron battuto verso una missione secondaria o se affidarci solo alle esigenze della main quest. L’esplorazione sarà ridotta all’osso in tutti i dungeon nei quali ci muoveremo con un’animazione che tra l’altro non prova nemmeno a emulare la camminata: il nostro personaggio, qualunque sceglieremo, sembrerà sempre pronto a slittare sul terreno. Parliamo di esplorazione ridotta all’osso perché nelle fasi in esterna dovremo sempre e solo preoccuparci di spostarci da una location all’altra senza incappare in nessun pericolo nel mezzo, affidandoci a scie luminose che ci indicheranno la strada: all’interno dei dungeon, invece, una volta calati nel Junction, ci toccherà seguire dei percorsi prestabiliti per interagire con gli elementi sulla scena e decidere quali scelte compiere. Quelle che comporteranno un’azione immediata non potranno essere cambiate, mentre per tutte le altre avremo la funzione Rewind posta sul tasto quadrato, la quale ci offrirà il beneficio di un ripensamento. Tale opzione è, tra l’altro, disponibile in qualsiasi momento, così da permetterci di recuperare eventuali linee di dialogo perdute nel marasma delle chiacchiere. A tal proposito, vale la pena segnalare che l’intero gioco è in inglese, anche nei testi.
ELIMINATE!
Dal punto di vista del combattimento, Saga Emerald Beyond riprende alcuni aspetti legati da Scarlet Grace Ambitions, soprattutto per quanto riguarda l’elemento strategico durante le battaglie. Aggiunge però anche elementi ludici che permettono di interrompere l’azione avversaria e di cambiare l’ordine delle azioni compiute dal party.
Ci troviamo dinanzi a una struttura a turni, in cui il nostro gruppo è composto da uno specifico numero di combattenti, tutti da poter gestire con attacchi, abilità, tecniche e oggetti. Tale impostazione replica il Conditional Turn Based che abbiamo visto in Final Fantasy X più di vent’anni fa: in maniera automatica verrà deciso, in base alle Statistiche dei personaggi, quando sarà il loro turno, ma potremo cambiarne l’ordine grazie a ciò che sceglieremo di fare.
Ci saranno, infatti, tecniche che ci spingeranno ad anticipare l’azione o anche a ritardarla: tutto è sempre visibile a schermo, quindi potremo elaborare la nostra strategia in ogni momento, modificandola a piacimento. Tutte le azioni vengono eseguite soltanto dopo aver compiuto tutte le scelte con ogni personaggio, e lo stesso vale per gli avversari: questo comporta l’avvio di una sequenza di attacchi e abilità che durerà qualche minuto, soprattutto nelle prime fasi in cui il campo di battaglia sarà molto denso. Anche in questo caso l’animazione d’attacco, riciclata per ogni turno, lascerà un po’ a desiderare.
Ad aumentare il tasso di strategia interviene anche il sistema di stelle (chiamate BP): ogni azione porterà a consumarne un determinato numero e a ogni turno se ne aggiungeranno altre da utilizzare. Si tratta di una sorta di climax ascendente, che al primo turno ci costringerà a usare poche possibilità, ma che verso la fine ci concederà di sfruttare quante più tecniche a nostra disposizione.
Per quanto gradevole come sistema, almeno a livello concettuale, il vero problema risiede nel fatto che una struttura del genere non possa mai garantire una vittoria fulminea: dovremo sempre fare in modo che le battaglie durino qualche turno per poter avere la meglio. Vista la ripetitività con cui ci vengono proposte e anche la scarsa inventiva dal punto di vista del bestiario, non sarà nel combattimento che troveremo grande soddisfazione. Gli aspetti più affascinanti sono sicuramente riscontrabili nelle combo da inanellare e nelle numerose abilità passive: con un sistema di Tutorial recitato come se fossimo in una tragedia inglese del 1700, verremo guidati attraverso tutte le meccaniche di SaGa.
IL VERDETTO
Dal punto di vista estetico Emerald Beyond soffre più per la realizzazione degli scenari, un po’ dozzinali, mentre si difende con onore nel character design dei protagonisti, che ben esprime le sfumature caratteriali dei vari eroi. La colonna sonora, realizzata da Kenji Ito, si rivela purtroppo presto ripetitiva nonostante ci sia comunque la presenza di buone melodie alternate tra esplorazione e combattimento.
Due attacchi concatenati di due membri del vostro party ci permetteranno di sbloccare un’azione aggiuntiva e collettiva, ma anche di riempire un indicatore di combo con cui scatenare un assalto combinato. Elementi che rendono molto profondo il combat system ma che a tratti finiscono anche per renderlo un po’ troppo complesso. Da sottolineare anche che il level up non procede in maniera lineare con i punti esperienza, ma avviene tramite lo sblocco di nuove abilità e nuove tecniche utili per poter potenziare i vostri personaggi: attraverso il sistema di Glimmer, infatti, gli eroi ottengono nuovi talenti anche durante i combattimenti, che possono essere usati nel turno successivo. Il sistema potrebbe, a prima vista, sembrare molto casuale, ma in realtà rende gli scontri più dinamici.
SaGa: Emerald Beyond rappresenta un ritorno che sa di nostalgia per gli amanti del genere, con una trama avvincente e un sistema di combattimento strategico. Tuttavia, alcune limitazioni tecniche e una certa ripetitività potrebbero far storcere il naso ai giocatori più esigenti. Resta da vedere se questo nuovo capitolo riuscirà a conquistare i cuori dei fan storici e ad attirare nuovi giocatori nel fantastico mondo di SaGa.