venerdì, Ottobre 18, 2024

Ecco come gli hacker sfruttano il Raspberry Pi per il cybercrimine: GEOBOX e le sue minacce

RASPBERRY PI: UNA NUOVA MINACCIA NEL MONDO HACKER

Anche un Raspberry Pi, a quanto pare, può diventare una temibile arma nelle mani degli hacker.

Sul Dark Web è stato individuato un servizio, chiamato GEOBOX, che sfrutta dispositivi Raspberry Pi per effettuare frodi e mantenere l’anonimato. Nello specifico, questo strumento agisce falsificando la posizione del GPS, imitando punti di accesso Wi-Fi e bypassando i filtri dei sistemi anti-frode.

A livello pratico GEOBOX sfrutta Raspberry Pi per creare un dispositivo con tanto di manuale istruzioni per la configurazione.

GEOBOX E RASPBERRY PI: LA COMBINAZIONE CHE PREOCCUPA GLI ESPERTI DI CYBERSECURITY

Dopo aver installato il Software necessario, la guida spiega come utilizzare lo stesso, connettersi alla rete e configurare tutte le impostazioni presenti.
La suite software permette la configurazione di rete sul Raspberry, con diverse funzionalità, come la gestione di più connessioni VPN con vari protocolli (OpenVPN, L2TP e Wireguard).
Fatto ciò, l’utente può passare attraverso i vari profili VPN, sfruttandone anche diversi in contemporanea per incrementare l’anonimato. Un emulatore GPS, in tal senso, permette anche di alterare anche questo tipo di rilevamento.
Non solo: GEOBOX offre, per gli utenti più esperti, una scheda Mimic che permette di monitorare la manipolazione dei dati e una scheda Log, utile per la diagnostica del sistema.

Secondo un’analisi portata avanti da Resecurity, i cybercriminali tendono a utilizzare GEOBOX creando una struttura con più modem LTE e un server proxy, in modo da creare un sistema di offuscamento che rende le loro connessioni del tutto anonime.

Gli esperti si sono dimostrati alquanto preoccupati: l’abbinamento di questo servizio con il Raspberry Pi, infatti, può rappresentare una nuova sfida da affrontare per gli addetti ai lavori.

CONCLUSIONI

In conclusione, l’utilizzo di Raspberry Pi da parte degli hacker per fini illeciti rappresenta una nuova minaccia nel mondo della cybersecurity. Il servizio GEOBOX ha dimostrato di poter sfruttare le potenzialità di questi dispositivi per creare strumenti in grado di eludere i sistemi di Sicurezza e mantenere l’anonimato durante le attività criminali online.

Gli esperti sono chiamati a monitorare attentamente questa nuova tendenza e ad adottare misure preventive per contrastare l’utilizzo non autorizzato di Raspberry Pi e altri dispositivi simili da parte di cybercriminali sempre più sofisticati e agili nell’attuare attacchi informatici.

In un panorama in cui la Tecnologia avanza rapidamente, la cybersecurity deve essere costantemente aggiornata e potenziata per proteggere i dati sensibili e prevenire potenziali danni causati da attività criminali online.

Resta da vedere come sarà affrontata questa nuova sfida e se gli esperti saranno in grado di contrastare con successo l’utilizzo di Raspberry Pi a fini malevoli.

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