venerdì, Novembre 15, 2024

DMA Europeo: Apple, Microsoft e i servizi esclusi

Apple iMessage, Microsoft BING ED Edge SI SOTTRAGGONO DAL DMA EUROPEO

Il Digital Markets Act (DMA) europeo è piombato come una scure su tanti “giganti del digitale” online. Come abbiamo evidenziato in altri articoli, quando una piattaforma o un servizio sono etichettati come gatekeeper dalla Commissione Europea, le aziende che li sviluppano e li gestiscono sono obbligate ad adeguarsi a requisiti davvero molto stringenti.

I gatekeeper designati come tali devono conformarsi a diversi obblighi descritti nel DMA. Tra questi citiamo le prescrizioni relative all’interoperabilità e all’accesso ai dati (apertura agli strumenti della concorrenza), la fornitura di strumenti utili per promuovere offerte e contratti al di fuori della piattaforma del gatekeeper, l’esclusione di favoritismi per i propri prodotti e servizi, la disinstallazione di Software pre-installato.

La Commissione si è comunque riservata di continuare a monitorare gli sviluppi di mercato dei servizi citati e agire di conseguenza nel caso in cui dovessero registrarsi cambiamenti sostanziali.

Microsoft ed Apple avevano sostenuto a settembre che Bing e iMessage avrebbero dovuto essere esentati dal DMA perché, a loro avviso, i servizi non sono così ampiamente utilizzati. Secondo quanto riferito, Microsoft ha dichiarato che Bing accentra per sé solo il 3% di tutto il traffico dei Motori di ricerca, mentre Apple non ha fornito pubblicamente numeri specifici.

A gongolare è soprattutto Apple che non è più tenuta ad aprire iMessage

Mentre Oltreoceano la Federal Communications Commission (FCC) è intenzionata ad aprire un fascicolo sulla decisione Apple di bloccare un concorrente (Beeper), che era riuscito a creare un client di Messaggistica unico, in grado di colloquiare direttamente con la piattaforma iMessage, permettendo ai possessori di dispositivi Android l’invio di messaggi verso device iPhone non più confinati nella ben nota bolla verde, in Europa si sceglie una strada differente.

Apple gongola perché nel Vecchio Continente la Commissione Europea ha di fatto avallato le sue argomentazioni. L’azienda guidata da TIM Cook non dovrà obbligatoriamente fornire agli sviluppatori di terze parti gli strumenti per scambiare dati con il network iMessage. Chi sognava la possibilità di creare un client di messaggistica interoperabile, sotto l’ala dell’Europa, ne rimarrà quindi fortemente deluso.

Cosa cambia per Bing ed Edge: Microsoft confermerà la possibilità di disinstallare il Browser?

Rimossa la “spada di Damocle” da Bing, Microsoft può gestire il motore di ricerca senza preoccuparsi di dare troppo spazio alla concorrenza. Stessa cosa per il browser Edge: non si trova in una posizione di monopolio, pur essendo integrato a livello di sistema operativo Windows, quindi secondo la Commissione non rappresenta una minaccia alla libera concorrenza.

Microsoft si è tuttavia già preparata, dal punto di vista tecnico, per consentire agli utenti la disinstallazione di Edge da Windows 10 e Windows 11. Cosa succede, adesso, dopo che la Commissione Europea non ha riconosciuto Edge tra i gatekeeper? Potrebbe Microsoft fare “marcia indietro” e nascondere la possibilità di procedere a una vera rimozione di Edge dal suo sistema operativo?

Potrebbe. Però il sistema operativo Microsoft, in forza delle quote di mercato che può vantare, è certamente un gatekeeper. Ed Edge potrebbe essere in questo caso considerato dalle Autorità europee come parte integrante della piattaforma Microsoft. Per questo motivo, l’azienda di Redmond dovrebbe comunque offrire un modo per eliminare Edge da Windows su richiesta dell’utente, da ogni singolo dispositivo, e permettere l’apertura dei collegamenti di sistema e dei link visualizzati nelle applicazioni Microsoft con browser Web diversi da Edge.

L’utilità MSEdgeRedirect, presentata nell’articolo citato in precedenza, si appoggia proprio allo strumento Microsoft già disponibile “sotto il cofano” sia in Windows 10 che in Windows 11 per consentire la disinstallazione di Edge. La conferma finale della “visione” di Microsoft l’avremo il prossimo 6 marzo, data fissata dalla Commissione per l’adeguamento al DMA dei gatekeeper.

Il Digital Markets Act ha dunque scosso le fondamenta di giganti come Apple e Microsoft, mettendo in luce le contraddizioni e le esclusioni che ne derivano. La decisione europea è destinata a fare discutere a lungo nel mondo della Tecnologia e dell’economia digitale. Resta da vedere come le aziende coinvolte reagiranno e come questo influenzerà la fruizione dei servizi online da parte degli utenti. Sicuramente, i prossimi mesi saranno cruciali per comprendere appieno l’impatto di questa nuova legge europea.

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