giovedì, Dicembre 26, 2024

DJI Mic 2: microfoni da battere per i content creator

**I DJI Mic 2**: il microfono da battere per i content creator

Probabilmente sì. La nuova generazione non solo conferma le ottime qualità del suo predecessore ma va a migliorare una serie di elementi e ad aggiungere gradite novità che li rendono perfetti sul campo. Insomma, se siete content creator, Video maker, blogger e giornalisti, possono davvero diventare uno dei vostri migliori alleati.

CHE COS’HANNO DI SPECIALE?

Anni fa per tutte queste cose si usavano i radiomicrofoni: più ingombranti, più scomodi, più soggetti ad interferenze in ambienti dove li utilizzavano tutti. Ad un certo punto quindi l’umanità ha pensato che fosse una brillante idea passare a quelli wireless, con i produttori che hanno proposto formati differenti ma sicuramente più compatti. Abbiamo guadagnato parecchio anche in termini di usabilità, con display touchscreen e menù più comprensibili. I DJI Mic avevano – e hanno ancora – tutte queste e anche di più:

– Ricevitore e trasmettitori di piccole dimensioni;
– Un display touchscreen con un’interfaccia comprensibile da chiunque;
– Connettori per adattarsi a tutto: PC, Smartphone e fotocamere di ogni genere;
– La possibilità di registrare dal solo trasmettitore così da usarli anche separati dalla registrazione video;
– Una custodia per la ricarica on the go, così si può registrare tutto il giorno senza mai preoccuparsi e in più il trasporto diventa facilissimo.

Insomma, i DJI sono così piccoli e comodi e si sposano con l’idea di usare un dispositivo piccolo e comodo – lo smartphone – per fare riprese, che siano per i social, per Youtube o persino per una testata giornalistica.

LA RECENSIONE DEI DJI MIC 2: COSA CAMBIA?

Di fronte ad un prodotto che pare già perfetto, perché DJI ha sentito il bisogno di aggiornarli? Di proporre una nuova versione? Semplice: perché si poteva fare ancora di meglio, ampliando il divario con la concorrenza.

BELLI MA QUANTI LOGHI…

La prima versione di microfoni cinesi prevedeva un sacchettino in tessuto che ospitava la cavetteria, i deadcat anti-vento e la custodia rigida, all’interno della quale avevamo trasmettitori, ricevitore e connettori USB-C e Lightning. Ora abbiamo una ben più elegante custodia morbida che ospita sempre il case rigido e gli accessori garantendo però maggior ordine. Le migliorie però non finiscono qui. Il case per la ricarica è più elegante e più solido mentre la chiusura è pensata per garantire una tenuta maggiore, a spese però delle dimensioni visto che cresce la lunghezza. Invariati invece i 4 LED che indicano lo stato della batteria, posizionati sempre sulla parte frontali, e l’ingresso USB-C per la ricarica, che invece è dietro.

Una volta aperta la custodia troviamo ai lati i due trasmettitori che riprendono quelli originali nella forma ma, anche qui, con evidenti differenze:

– Dimensioni più compatte;
– Un corpo semi-trasparente che lascia intravedere i componenti interni;
– LED posizionati sui profili destro e sinistro invece che negli angoli superiori;
– Tasti rivisti nella posizione e tutti circolari;
– Connettore USB-C leggermente spostato.

Sul retro abbiamo la clip per agganciarlo ai vestiti ma anche un piccolo magnete per un posizionamento ancora più comodo ed efficace. Ad esempio, pensate a chi indossa una camicia: agganciare la clip al colletto e alla parte superiore significa appesantirlo e quindi rischiare che vada tutto fuori posto. Il magnete invece permette di tenerlo perfettamente in verticale. Naturalmente è possibile usare il jack presente sui trasmettitori per inserire una clip esterna.

È diverso anche il ricevitore che si fa più grande e con una ghiera che facilita la regolazione del guadagno e l’utilizzo del menù, che si arricchisce anche della possibilità di settare il modello preciso di fotocamera utilizzando per velocizzare le operazioni. Un’unica nota: il ricevitore più grande ci ha dato qualche grattacapo con alcune fotocamere perché occupava più spazio e andava a scontrarsi con altri accessori.

L’unico evidente difetto sono i loghi. Sono ovunque: sulla parte frontale del microfono, sulla clip, sul magnete… Insomma, comunque li mettiate si vedrà. Sulla prima generazione poi bastava un po’ di gaffa nera (su nero) per nasconderli. Ora pure, ma avendo il corpo trasparente si noterà di più. Esiste anche una variante bianco perla su cui mettere la gaffa bianca ma il risultato è sicuramente meno discreto. Capiamo che DJI abbia probabilmente voluto renderlo evidente proprio perché facevamo tutti così e loro volevano invece sfruttare la visibilità del marchio per ampliare l’utenza ma perdendo di vista un punto secondo importante: che succede quando voglio usarli per contenuti che richiedono di mascherare il brand? Forse toglierlo dalla parte frontale sarebbe stato più saggio, contando comunque su una forma che è già ampiamente riconoscibile.

DJI MIC 2 RECENSIONE: COME POSSO REGISTRARE?

In fase di registrazione potete scegliere 3 impostazioni:

– Stereo, con un trasmettitore che registra sul canale destro e uno sul canale sinistro, così da facilitare l’editing e il bilanciamento tra due persone diverse;
– Mono, ossia registrando entrambi i canali da entrambi i trasmettitori;
– Mono con Sicurezza, quindi registrando sempre entrambi i canali su entrambi i microfoni ma con uno di questi canali toglie 6 decibel rispetto all’altro, così se avete sbagliato ad impostare il guadagno potete avere comunque una registrazione pulita.

Avete anche la possibilità di registrare direttamente all’interno dei microfoni, cosa che torna particolarmente utile quando c’è un po’ di interferenza e temete di perdere qualcosa. Per altro potete avviare la registrazione anche da remoto, così se avete già posizionato i microfoni non dovrete spostarli o toccarli. Allo stesso modo è possibile attivare la riduzione del rumore nel caso ne abbiate bisogno.

C’è un altro plus legato alla modalità registrazione: potete usare i trasmettitori anche in assenza di un flusso video, ad esempio per catturare un rumore che vi serve, registrare una conferenza, non perdere neanche una parola di un’intervista e così via. Per recuperare le tracce dalla memoria di 8 GB basta usare il cavo USB-C per collegarli ad un computer, e il gioco è fatto.

Rispetto al passato si aggiunge infine il collegamento dei microfoni via Bluetooth, comodo con lo smartphone, con una Osmo Pocket o con altri device compatibili.

LA PROVA SUL CAMPO

Abbiamo usato questi DJI Mic 2 un po’ ovunque e le novità apportate dall’azienda di Shenzhen si sentono tutte. Non è una rivoluzione ma è un passo avanti interessante. Sono più comodi da utilizzare, soprattutto perché da un lato possiamo agire da remoto per riduzione del rumore e registrazione e dall’altro possiamo regolare agilmente il gain con la ghiera. C’è poi un altro elemento che abbiamo apprezzato: i trasmettitori si collegano al ricevitore solo dopo averli estratti, mentre prima basta aprire la custodia. Il vantaggio è che se lasciate il case aperto ma estraete solo un microfono avrete la certezza che non registrerà accidentalmente dall’altro, rovinando l’intero lavoro.

Sul fronte audio il miglioramento c’è ma non stravolgerà la vostra esperienza, se non per la presenza del supporto alla registrazione interna a 32 bit float che vi aiuta ad intervenire in post-produzione senza perdere qualità. Lasciamo però a voi il giudizio finale.

DJI MIC 2 RECENSIONE: CONCLUSIONI

I DJI Mic 2 sono ancora i microfoni da battere per content creator, video maker, blogger e giornalisti. Sono comodi, sono semplici, garantiscono una buona qualità dell’audio con una più che discreta capacità di focalizzarsi sulla vostra voce anche in ambienti affollati. Il prezzo è salito ma tutto sommato è comprensibile: ora parliamo di 219 € per la versione con un solo trasmettitori + ricevitore e 349 € per la nostra versione, quindi con due trasmettitori + un ricevitore + una custodia di ricarica. Rimane comunque validissima la prima generazione che vi permette di risparmiare un po’.

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