CONTRA OPERATION GALUGA: LA DELUSIONE DEL RITORNO DI UNA STORICA SERIE RUN ‘N GUN
Nella nostra recensione di Contra Operation Galuga non siamo rimasti troppo convinti dal ritorno della storica serie run ‘n gun di Konami, che in passato ha scritto pagine di storia videoludica con giochi indimenticabili per tutti gli amanti del genere. E come non citare Contra III The Alien Wars?
IL RITORNO NEGLI ANNI ’90: CONTRA III THE ALIEN WARS
La macchina del tempo ci riporta indietro nel 1992, anno in cui il terzo episodio principale di Contra vide la luce su Super Nintendo in tutto il mondo. All’epoca in Europa il brand era ancora noto con il nome di Probotector, e il terzo gioco vide la luce nei nostri territori come Super Probotector Alien Rebels e con i protagonisti Bill Rizer e Lance Bean sostituiti da due robot. Non cambiava però la sostanza: uno sparatutto a tinte platform dai ritmi frenetici, dalla difficoltà non indifferente e dalla spettacolarità assicurata grazie alla grande varietà delle armi a disposizione e della struttura di ogni stage dell’avventura.
L’AZIONE SENZA LIMITI E LE BOSS FIGHT IMPONENTI
Pronti a proteggere la Terra da un’invasione aliena, Bill e Lance scatenano la loro furia bellica contro orde di nemici sempre più grandi e feroci. Impossibile poi dimenticare le Boss Fight, che ci mettevano contro creature dalle dimensioni imponenti e dalla potenza devastante, dove soltanto il giusto armamentario e riflessi sempre pronti facevano la differenza tra la vittoria e la sconfitta. Non mancava nemmeno qualche variazione sul tema, con un paio di livelli con visuale dall’alto realizzati attraverso il Mode 7 che garantivano così una maggiore libertà di movimento. Forse questi stage non erano magari il meglio offerto dall’Opera Konami, ma per tutto il resto, Grafica e sonoro compresi, lo studio nipponico aveva confezionato un autentico gioiello.
CONCLUSIONI: UN CLASSICO INDIMENTICABILE
Non sorprende dunque che Contra III si possa considerare tra i migliori giochi mai fatti da Konami: un classico simile non può assolutamente mancare nella collezione di un appassionato di retrogaming che si rispetti.