mercoledì, Novembre 20, 2024

Connessione satellitare Starlink: 42 Petabyte di dati al giorno

CONNESSIONE SATELLITARE STARLINK MUOVE 42 PETABYTE DI DATI OGNI GIORNO

Starlink è il progetto che utilizza una costellazione di satelliti dispiegati nell’orbita bassa (Low Earth Orbit, LEO) sviluppato e gestito dall’azienda aerospaziale SpaceX, fondata da Elon Musk. Obiettivo principale di Starlink è fornire connessione satellitare Internet ad alta velocità, affidabile e globale, specialmente nelle aree remote o scarsamente servite dalle reti terrestri tradizionali.

Abbiamo visto che i satelliti Starlink, spesso osservabili dopo un nuovo lancio come una sorta di “trenino luminoso” nella volta celeste, non sono geostazionari ma orbitano rapidamente intorno alla Terra. Inoltre, comunicano tra loro usando un fascio laser e montano, soprattutto nelle versioni più recenti, potenti antenne per scambiare dati con i kit dislocati sulla superficie terrestre.

LA CAPACITÀ DI OGNI COLLEGAMENTO LASER USATO DA STARLINK: 100-200 GBPS

Il cuore della Tecnologia Starlink si basa sull’utilizzo di laser, capaci di sostenere una connessione da 100 Gbps per ogni link (il valore di picco è pari a 200 Gbps). Sono essenziali per trasferire i dati quando i satelliti si trovano al di fuori del raggio di copertura di una stazione terrestre Starlink, come sopra gli oceani o nelle aree più remote del globo. In tali situazioni, i satelliti possono trasmettere dati da e verso altri satelliti della stessa costellazione, creando una vera e propria rete mesh nello spazio.

Travis Brashears, ingegnere SpaceX, ha condiviso alcuni dati molto interessanti durante l’evento SPIE Photonics West svoltosi a San Francisco. Innanzi tutto, ha rivelato che complessivamente l’uptime delle interconnessioni laser supera il 99% in termini di tempo. La costellazione stabilisce oltre 266.000 collegamenti laser ogni giorno, alcuni dei quali possono essere mantenuti attivi anche per settimane.

QUANTI DATI “MUOVE” OGNI GIORNO LA CONNESSIONE SATELLITARE STARLINK

L’ingegnere ha svelato anche il volume di dati che i satelliti Starlink gestiscono quotidianamente: si parla di qualcosa come 42 Petabyte, equivalenti a 42 milioni di gigabyte. Sono i dati inviati e ricevuti dagli utenti abbonati al servizio, che navigano sul Web, trasferiscono informazioni, avviano videochiamate e videoconferenze.

Brashears aggiunge che il sistema è attualmente capace di muovere dati assicurando una larghezza di banda nell’ordine dei Terabit per secondo (Tbps), utilizzando 9.000 laser. Prendendo in esame una finestra temporale pari a 2 ore, tutti gli utenti connessi a Starlink possono accedere contemporaneamente al servizio di connessione.

Utiammente, la maggior parte dei satelliti Starlink in orbita utilizza un design di collegamento laser “Gen 3“. Tuttavia, SpaceX ha recentemente introdotto uno schema di nuova generazione, “Gen 4“, producendone circa 200 unità a settimana. Per ridurre i costi, SpaceX utilizza componenti disponibili in commercio, assicurandosi che (ad esempio in caso di malfunzionamenti) possano eventualmente distruggersi al rientro nell’atmosfera terrestre, senza lasciare tracce.

IL SISTEMA PUÒ SCEGLIERE LA ROTTA MIGLIORE E CAMBIARLA NEL GIRO DI QUALCHE MILLISECONDO

Durante la sua presentazione, Brashears ha anche mostrato una slide che mostra come il sistema laser possa consentire lo scambio di dati ad alta velocità con una parabola Starlink installata in Antartide utilizzando, addirittura, sette percorsi diversi. L’ingegnere ha citato l’esempio dell’Antartide proprio per sottolineare come la connessione satellitare Starlink voglia essere globale e permetta una scelta automatica della rotta migliore e più performante per i pacchetti dati, ovunque ci si trovi sulla sfera terrestre.

“Possiamo modificare dinamicamente i percorsi seguiti dai pacchetti dati nel giro di pochi millisecondi. Quindi, finché possiamo stabilire un percorso verso terra, il sistema Starlink può garantire un tempo di uptime della connessione del 99,99%. Ecco perché è importante portare il maggior numero possibile di nodi lassù“, ha aggiunto infine l’ingegnere.

L’immagine in apertura è tratta da questa pagina (Starlink)

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