giovedì, Dicembre 19, 2024

Commissione europea avvia indagine su 17 Big Tech per accesso ai dati

COMMISSIONE EUROPEA INVIA RICHIESTA FORMALE AI GRANDI Motori DI RICERCA E PIATTAFORME ONLINE

AliExpress, Amazon Store, AppStore, Bing, Booking.com, Facebook, Google Search, Google Play, Google Maps, Google Shopping, Instagram, Linkedin, Pinterest, Snapchat, TikTok, Youtube e Zalando.
Sono le 17 piattaforme online e motori di ricerca di grandi dimensioni – designati come Vlop e Vlose – cui la Commissione europea ha deciso di inviare una richiesta formale di informazioni ai sensi della legge sui servizi digitali (Digital Services Act). In particolare, a questi Vlop e Vlose si chiede di fornire maggiori informazioni sulle misure adottate per rispettare l’obbligo di dare accesso, senza indebiti ritardi, ai dati pubblicamente accessibili sulla loro interfaccia online ai ricercatori idonei.

I 17 soggetti dovranno fornire alla Commissione le informazioni richieste entro il 9 febbraio 2024. In base alla valutazione delle risposte, la Commissione stabilirà le fasi successive. In seguito alla loro designazione come piattaforme online di grandi dimensioni o motori di ricerca, le 17 Vlop e Vlose sono tenute a rispettare l’intera serie di disposizioni introdotte dalla Dsa, compresa la disposizione sull’accesso ai dati. Il 18 dicembre 2023 la Commissione ha anche avviato una procedura formale di infrazione nei confronti delle Vlop X per diversi motivi, tra cui la sospetta violazione degli obblighi relativi all’accesso ai dati da parte dei ricercatori.

LA CRUCIALITÀ DELL’ACCESSO AI DATI

L’accesso ai dati da parte dei ricercatori è fondamentale per garantire la responsabilità e il controllo pubblico delle politiche delle piattaforme. L’accesso dei ricercatori ai dati disponibili al pubblico contribuisce notevolmente al raggiungimento degli obiettivi della Dsa, che è particolarmente importante in vista di eventi imminenti come le elezioni a livello nazionale e dell’Ue, nonché per un monitoraggio continuo della presenza di contenuti e merci illegali sulle piattaforme online.

VLOP E VLOSE: CHE COSA SONO

I Very Large Online Platforms (Vlop) o Very Large Online Search Engines (Vlose), in conformità al Dsa, sono provider con un numero medio mensile di destinatari attivi del servizio nell’Unione pari o superiore a 45 milioni di utenti (corrispondente a più del 10% della popolazione Ue). Per fornire certezza giuridica ai fornitori di servizi designati in queste due categorie, la Commissione europea ha fissato apposite regole per la riscossione delle tasse sulla vigilanza.

Come previsto dal Digital Services Act (Dsa), la Commissione può infatti imporre una tassa ai fornitori sottoposti alla sua supervisione, che dovrebbe essere riscossa per la prima volta nell’autunno del 2023. Le risorse serviranno a finanziare i costi sostenuti per le attività di controllo della Commissione. Il regolamento, in particolare, specifica le procedure per il calcolo e la riscossione della tassa di vigilanza, fornisce dettagli sui costi complessivi stimati da coprire con le tasse riscosse e sulla determinazione delle singole imposte.

L’OBBLIGO DI COMUNICARE IL NUMERO DI UTENTI

Ogni sei mesi le piattaforme, ad eccezione delle Pmi e delle micro imprese digitali, dovranno comunicare dovranno pubblicare il numero dei loro utenti attivi nell’Unione europea, anche questo obbligo stabilito dal Dsa. Lo scopo della comunicazione del numero di utenti è determinare se le piattaforme e i motori di ricerca online possono essere definite piattaforme molto grandi (Vlop) o motori di ricerca online di dimensioni molto grandi (Vlose) che raggiungono oltre il 10% della popolazione Ue o 45 milioni di utenti. “Le piattaforme e i motori di ricerca di grandi dimensioni saranno soggetti a obblighi aggiuntivi, come la valutazione del rischio e l’adozione di misure di mitigazione del rischio”, spiega la Commissione.

DIGITAL SERVICES ACT, COS’È E COSA PREVEDE

La legge sui servizi digitali si concentra sulla creazione di un ambiente online più sicuro per gli utenti e le imprese digitali e sulla protezione dei diritti fondamentali nello spazio digitale e a tal fine definisce nuove norme in materia di:
– contrasto dei contenuti illegali online, compresi beni, servizi e informazioni, nel pieno rispetto della Carta dei diritti fondamentali
– lotta ai rischi sociali online
– tracciabilità degli operatori commerciali nei mercati online
– misure di trasparenza per le piattaforme online
– vigilanza rafforzata

A tal fine vengono definiti una serie di responsabilità e un quadro chiaro in materia di trasparenza e responsabilità per i prestatori di servizi intermediari come:
– mercati online
Social Network
– piattaforme per la condivisione di contenuti
– piattaforme ricettive e di viaggio online

Di conseguenza, tutti gli intermediari online che offrono i loro servizi nel mercato unico, siano essi stabiliti nell’Ue o al di fuori di essa, dovranno conformarsi alle nuove norme. Le imprese saranno soggette a obblighi proporzionati alla natura dei servizi da loro offerti nonché alla loro dimensione e al loro impatto. Ciò significa che le piattaforme online di dimensioni molto grandi e i motori di ricerca online di dimensioni molto grandi dovranno rispettare requisiti più rigorosi.

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