# IL TRUCCO PER INSTALLARE Windows 10 22H2 SUI PC PIÙ VECCHI
Non gettate in discarica quel vecchio PC che non sembra supportare le versioni più recenti di **Windows 10**. C’è un **trucco** che consente di installare comunque il sistema operativo Microsoft, a meno che – nel frattempo – non si sia provveduto ad effettuare la migrazione verso una versione leggera di GNU/Linux.
Di recente, AMD ha confermato che per le sue nuove APU della serie Ryzen AI 300 non rilascerà più i driver Windows 10 per il supporto dei chipset. In altre parole, gli utenti che desiderassero affidarsi a driver ufficiali, dovranno per forza installare Windows 11.
# COME AGGIORNARE A WINDOWS 10 22H2 I PC PIÙ VECCHI
Quando Microsoft pubblicò le build 1803 e 1809 (qui la storia dei rilasci di Windows 10), alcuni utenti che provenivano dalla release 1709 iniziarono a lamentare la comparsa di una **schermata blu** con il messaggio d’errore `IRQL_NOT_LESS_OR_EQUAL`. Quel problema, che interessava ad esempio i possessori di sistemi basati su CPU **Intel Pentium M** (*Dotham*), non fu mai risolto.
Bob Pony, il ricercatore che ha recentemente individuato le CPU sulle quali Windows 11 non si avvierà comunque, nemmeno utilizzando gli espedienti per installare il sistema operativo sui PC non compatibili, annuncia una nuova interessante scoperta. Su X spiega che chi avvia da **Windows PE** (*Windows Preinstallation Environment*) un vecchio sistema interessato dall’errore `IRQL_NOT_LESS_OR_EQUAL` durante l’installazione delle release più aggiornate di Windows 10, potrà comunque passare alla versione 22H2, ovvero la più recente.
**Windows 10 22H2** è l’ultimo *feature update* del sistema operativo che Microsoft supporterà fino alla data di fine supporto (14 ottobre 2025) e oltre per chi aderisce al programma a pagamento ESU (*Extended Security Updates*).
Windows PE è una versione ridotta del sistema Microsoft, che include solo i componenti essenziali. È progettata per essere eseguita da supporti temporanei come unità flash USB, supporti CD/DVD o direttamente dalla rete. Nel caso di specie, come racconta Bob Pony, non basta una versione qualunque di Windows PE ma serve generarne una a partire dal supporto d’installazione di **Windows 10 build 1709**. In passato abbiamo visto come generare un supporto Windows PE per effettuare il boot del sistema in ogni situazione.
# ESEGUIRE L’INSTALLAZIONE DI WINDOWS 10 22H2 SUI COMPUTER PIÙ VECCHI
Dopo aver effettuato il boot del sistema da Windows PE basato sui file di Windows 10 build 1709, ci si trova dinanzi a un desktop simile a quello del sistema operativo. Da qui, si può finalmente avviare l’**installazione di Windows 10 22H2**, che sarà completata senza difficoltà.
Il ricercatore tiene comunque a precisare che il requisito del supporto per NX e PAE non può essere bypassato. Consiglia di eseguire un programma come HWiNFO per verificare che la CPU installata nel PC da aggiornare a Windows 10 22H2, sia effettivamente compatibile. Per procedere in tal senso, si può avviare la versione portatile dell’utilità quindi cliccare su *Central Processor(s)*.
Al di sotto della sezione *Standard Feature Flags*, nel riquadro di destra, si deve individuare la voce *Physical Address Extension*. Mentre al di sotto di *Extended Feature Flags*, va cercata *No Execute*. Nel caso di alcune CPU Intel, al posto di *No Execute*, si può trovare *Execute Disable bit*. In entrambi i casi, deve apparire l’indicazione *Present*.
Il **bit NX** (*No-eXecute Bit*) è una Tecnologia di Sicurezza che consente di designare alcune aree della memoria come non eseguibili. Si tratta di una misura utile a impedire l’esecuzione di codice dannoso. **PAE** (*Physical Address Extension*) consente di indirizzare più di 4 GB di memoria fisica nei sistemi a 32 bit.
Prendendo in esame la serie Pentium M già citata in precedenza, una CPU come la M 765 può effettivamente installare – con il trucco di Bob Pony – anche Windows 10 22H2. Con la CPU M 755, pur appartenendo alla stessa famiglia, non è possibile ottenere lo stesso risultato perché sprovvista del supporto NX/PAE.
*L’immagine in apertura è di Microsoft*.