giovedì, Novembre 21, 2024

Come garantire un reddito di base universale di fronte all’intelligenza artificiale: le sfide e le soluzioni

CIRCA 20 MILIONI DI LAVORATORI IN UE RISCHIANO LA PERDITA DEL LAVORO A CAUSA DELL’Intelligenza Artificiale

Secondo uno studio del Centres for European Policy Network (Cep), circa 20 milioni di lavoratori in Unione Europea potrebbero perdere il posto di lavoro a breve termine se non si prendono delle precauzioni in vista della velocità di sviluppo dell’intelligenza artificiale. Questo fenomeno avrà un impatto significativo sui lavoratori qualificati, come i manager, i consulenti, gli avvocati e gli specialisti di marketing.

I RISCHI PER IL MERCATO DEL LAVORO E LE SOLUZIONI PROSPETTATE

Per prevenire le distorsioni del mercato del lavoro e costruire la resilienza sociale, i ricercatori suggeriscono di adattare i sistemi di Sicurezza sociale e propongono una nuova concettualizzazione dell’idea di reddito di base paneuropeo. Questa misura collettiva di condivisione dei rischi risulta meno distorsiva dal punto di vista economico rispetto a una “tassa sui robot”.

IL REDDITO DI BASE UNIVERSALE (UBI) COME SOLUZIONE

L’implementazione di schemi di test per il Reddito di Base Universale (Universal basic income – Ubi) ha mostrato risultati promettenti sul fronte dell’occupazione e del benessere delle persone, sfidando lo scetticismo di lunga data sulla sua fattibilità e praticità. Un Ubi paneuropeo potrebbe essere finanziariamente sostenibile riorganizzando alcuni investimenti sociali esistenti e introducendo strategie fiscali digitali innovative. Tuttavia, mancano prove empiriche complete sugli effetti a lungo termine dell’Ubi sugli incentivi al lavoro e su come l’IA possa colmare la carenza di lavoro qualificato.

LA TASSA SUI ROBOT POCO EFFICACE

Al contrario, una tassa sui robot non sarebbe altrettanto efficace per governare la trasformazione e arginare lo tsunami che l’IA rischia di alimentare. Secondo il Cep questo tipo di imposta potrebbe avere effetti distorsivi sul mercato.

UBI, UNO STRUMENTO DI CONDIVISIONE DEL RISCHIO “DIGITALE”

Per essere un mezzo efficace, l’Ubi deve essere reinventato ed essere non solo un mezzo di supporto, ma piuttosto una misura di condivisione del rischio collettiva per aiutare i cittadini a migliorare o riqualificare le loro competenze. Inoltre, potrebbe essere finanziato dagli utili generati dall’IA, dato che ogni cittadino fornisce all’industria digitale i dati necessari per funzionare.

In conclusione, l’implementazione di misure a supporto del reddito di base universale e la ridefinizione dei sistemi di welfare sociale appare come una soluzione promettente per affrontare gli impatti futuri dell’intelligenza artificiale sul mercato del lavoro, garantendo al contempo la resilienza sociale e inclusiva.

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